Da Consulcesi, un ebook sul virus: “COVID – 19 – Il virus della paura”

Da Luca Toni, ex calciatore e campione del mondo 2006, passando per il centrocampista bianconero Douglas Costa e per il portiere rossonero Mattia Perin, fino ad arrivare alla PR celebrities Raffaella Zardo, all’imprenditore digital Gianluigi Ballarani, al modello Edoardo Santonocito, all’artista Stefano Monda, alle Dj Nausicaa e Jay & Jas, Viviana Edera (la fotografa dei rapper) ed il loro social media manager Alessandro Riggio. Sono stati molti i volti famosi dello sport, dello spettacolo e del web a schierarsi in prima linea per combattere il fenomeno delle fake news e ad usare le loro pagine social per promuovere l’ebook “COVID – 19 – Il Virus della Paura”. Si tratta dell’ultimo prodotto editoriale diffuso da Consulcesi, il pool legale da anni a sostegno di medici, infermieri e di tutto il personale socio – sanitario. L’e book vuole informare e formare sul diffuso fenomeno delle notizie false, con l’intero ricavato che sarà devoluto alla Protezione Civile. “COVID – 19 – Il Virus della Paurarappresenta il primo ebook, in doppia lingua italiano – inglese, totalmente dedicato alla questione delle fake news, contenente utili indicazioni per districarsi nel caos di informazioni che si stanno rincorrendo in questi ultimi tempi. Inoltre, questo ebook rappresenta un importante strumento per guidare la popolazione nel corso della  fase 2. In pochissimo tempo, sui social e sul web il “@progettocovid19 il virus della paura” è divenuto un fenomeno virale, che ha trovato diffusione immediata, anche grazie all’intensa promozione social portata avanti da vip e influencer. 

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Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi e primo promotore dell’iniziativa, ha provato a spiegare le motivazioni di questo grande successo. A tal proposito, ha affermato: “C’è una grande fame di notizie sul coronavirus, ma spesso ci imbattiamo in bufale e fake news che generano confusione e ansia nelle persone. Per questo abbiamo pensato che fosse nostro dovere dare una mano con quello che sappiamo fare meglio: formazione e informazione sanitaria. Da qui nasce il progetto sul coronavirus che vede oltre all’ebook anche una collana di formazione a distanza per medici e un docufilm in uscita”. Infatti, l’ebook ha raccolto tutto il materiale informativo che è circolato in questi mesi. Dalla questione del “paziente zero” alle notizie provenienti da Wuhan, l’ebook contiene anche importanti pareri sulla malattia, corredati da fonti scientifiche istituzionali, in grado di fare chiarezza sulle fantasie legate all’origine del virus e sulle tante bufale circolate sulla pandemia. La copertina dell’ebook riporta il dipinto dell’artista italiana Lady B, dal titolo “Infermiera con l’orecchino di perla”, che ritrae un infermiera con una mascherina. Quest’ultimo è ispirato al più celebre quadro di uno dei pittori più noti del ‘600, Johannes Veermer, che ha realizzato “La ragazza col turbante”, più conosciuta come “La ragazza con l’orecchino di perla”. Per avere maggiori informazioni e acquistare l’ebook, disponibile al costo di 4,99 euro, è possibile visitare il seguente sito internet: www.covid-19virusdellapaura.com/ebook/

La professoressa Silvia Migliaccio spiega l’importanza della vitamina D nel corso organizzato da Consulcesi

Il lungo isolamento all’interno delle proprie case e la mancata esposizione alla luce solare potrebbero avere conseguenze importanti sullo stato di salute di buona parte della popolazione. Infatti, la luce del sole permette alla vitamina D di fissarsi nelle ossa e prevenire problemi osteoarticolari, oltre che la patologia dell’osteoporosi. Silvia Migliaccio, Segretario Generale della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione e Professore Associato dell’Università del Foro Italico di Roma ha fornito il suo contributo alla realizzazione della nuova collana formativa ECM in tema di COVID – 19, in particolare per i corsi su “Nutrizione ai tempi del Coronavirus”. Affrontando particolarmente la tematica della Vitamina D, Silvia Migliaccio ha affermato che, in caso di insufficienza, la mancanza può essere colmata mediante un’adeguata alimentazione e attraverso il ricorso a specifici integratori alimentari. Inoltre, ha spiegato perché l’importanza della vitamina D per la salute delle persone: “La vitamina D svolge diverse importanti funzioni a livello del nostro organismo. Innanzitutto, aiuta a far assorbire il calcio che introduciamo con gli alimenti da parte dell’intestino. Poi aiuta i processi di mineralizzazione a livello scheletrico, prevenendo il rachitismo nell’infanzia e l’osteomalacia negli anziani”. La professoressa Migliaccio, poi, ha evidenziato come “dati recenti mettono i bassi livelli di vitamina in correlazione con una minore risposta immunitaria, con alterazione dell’omeostasi dei glucidi (cioè con una ridotta capacità di rifornire il tessuto nervoso di una adeguata quantità di glucosio), con la ridotta funzionalità muscolare negli anziani, con la predisposizione per alcune tipologie tumorali”. Per questo motivo, la Vitamina D ha un ruolo fondamentale e va introdotta in giusta quantità, seguendo una buona alimentazione oppure, seguendo i consigli del medico, attraverso l’assunzione di una terapia a bocca. Così, la professoressa Silvia Migliaccio ha indicato come “La vitamina D è contenuta soprattutto in alimenti grassi quali salmone, sgombro e tonno” oltre che “nell’olio di fegato di merluzzo, nel tuorlo d’uovo, nel burro e, in generale, nei formaggi più grassi”. Però, la professoressa Migliaccio ha evidenziato che “la quantità contenuta in questi alimenti è relativamente bassa, e nei casi di deficienza l’alimentazione non riesce a sopperire alle necessità dell’organismo. In questi casi è utile fare ricorso ad un integratore che permetta di ripristinare i normali valori ematici. Le modalità d’integrazione possono essere mediante il colecalciferolo o mediante il calcifediolo, che possono essere assunti con diverse posologie”. L’eventuale assunzione di Vitamina D per bocca va valutata caso per caso, tenendo conto dei singoli bisogni degli individui. Tuttavia, la professoressa Migliaccio ha rassicurato la popolazione affermando che, se le persone hanno seguito lo schema della dieta mediterranea, che prevede “5 porzioni di frutta e verdura (con un introito calorico adeguato alle necessità dei singoli individui) non si dovrebbero manifestare carenze specifiche né di sali minerali né di vitamine”. Infine, la professoressa Migliaccio ha affermato quanto sia importante anche una razionale ripresa dell’attività fisica, che sarà di aiuto per “risvegliare” i muscoli che, durante la quarantena, sono stati sottoposti ad un forzato riposo. 

Consulcesi: esperienze formative in Fase 2

Consulcesi avverte: Medici e personale sanitario meritano ascolto e rispetto. Ed il pool progetta una serie di esperienze formative per una corretta informazione nella Fase 2

Ascolto e rispetto. Queste le parole chiavi a cui fa ricorso Massimo Tortorella, Presidente del team legale Consulcesi, quando parla di medici ed operatori sanitari, categorie professionali a cui il pool offre sostegno da anni. Infatti, il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella, afferma che l’emergenza COVID – 19 ha insegnato a tutti quanto siano importanti medici e l’intero personale sanitario e che, appunto “vanno ascoltati e rispettati”. Inoltre, Massimo Tortorella, a capo del pool legale Consulcesi, individua il nuovo rischio a cui si sta andando incontro nel corso della Fase 2: la diffusione incontrollata di notizie false. E la situazione è ancora più grave, perché in questa campagna di disinformazione sono coinvolti personaggi noti (il Premio Nobel Luc Montaigner) e istituzioni politiche (su tutti Donald  Trump). Così, Massimo Tortorella, Presidente del pool legale Consulcesi, ha invitato a non dimenticare l’operato che medici e operatori sanitari hanno fornito nel corso dell’emergenza, ricordando come siano “gli stessi aggrediti nei pronto soccorso, sulle ambulanze e nei reparti” nei mesi scorsi. In queste ultime settimane, infatti, sono stati definiti i nuovi “supereroi”, con un’attenzione mediatica dedicata all’esaltazione della loro attività quotidiana e con la popolazione pronta a piangere e a sostenerli, applaudendo il loro sacrificio quotidiano. 

Però, con il calmarsi della fase più pericolosa e stringente ed il passaggio alla Fase 2, Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, ha evidenziato che gli attacchi a medici, infermieri e personale sanitario siano nuovamente un pericolo concreto. Infatti, con il passaggio alla fase due, l’intera categoria di colletti bianchi e personale sanitario ha esortato la popolazione alla prudenza e a non abbassare la guardia. Questo monito è stato subito interpretato male e, così, medici e personale sanitario si sono trovati ad essere accusati di essere la causa del propagarsi del virus. Massimo Tortorella, presidente del pool legale Consulcesi, ha individuato le motivazioni di questo comportamento. A tal proposito, ha affermato: “Questo avviene per una palese difficoltà nel gestire l’infodemia, a causa di una ricerca patologica di informazioni sensazionalistiche e allarmiste e senza alcun fondamento scientifico. È uno scotto che finisce per pagare poi proprio chi è in prima linea a combattere per la nostra salute”. Pertanto, il pool legale Consulcesi invita la popolazione a ricordare il coraggio di medici e operatori sanitari, che ora non devono diventare i “capri espiatori”. Inoltre, le persone devono avere ancora fiducia nel progresso e nella scienza, combattendo anche in questo modo il dilagare pericoloso delle fake news. Consulcesi ha pensato anche a questo e, per sostenere medici e popolazione a difendersi da bufale e notizie false, ha messo a punto un progetto dedicato all’emergenza COVID – 19, che mescola solidarietà, arte, cultura e formazione. Il progetto, promosso dal pool legale Consulcesi, è costituito da corsi di formazione e dalla diffusione di un e – book, denominato “COVID 19, il Virus della Paura, e da un docufilm, aperto agli esperti del settore e alle persone comuni. 

Le visite online funzionano, ma attenzione alla privacy

C’è il paziente diabetico che due volte a settimana telefona al proprio medico per riferirgli i valori della glicemia e c’è la mamma preoccupata per uno sfogo comparso improvvisamente sul braccio del proprio bambino che videotelefona su WhatsApp al dermatologo per farglielo vedere. E ancora: ci sono i consulti con il logopedista tramite applicazioni come Zoom o le sedute con lo psichiatra tramite Skype o Messenger. Il lockdown conseguente alla pandemia ha costretto medici e pazienti ad esplorare nuove forme di contatto possibili grazie alle tecnologie digitali che oggi abbiamo a disposizione. Si è aperta quindi una nuova frontiera del rapporto tra medico e paziente, un’eredità importante che, si spera, ci porteremo dietro anche dopo la fine di questa grave emergenza mondiale. Le televisite hanno subito una vera e propria esplosione in tutta Italia, difficile da quantificare. Il Laboratorio Altems sui sistemi informativi sanitari – Università Cattolica del Sacro Cuore censisce solo le iniziative indipendenti di telemedicina nate nelle singole aziende regionali. Nel suo ultimo «Instant Report Covid 19», che risale al 14 maggio, il totale delle soluzioni di telemedicina riportate sono 127, con un aumento significativo delle soluzioni volte ad assicurare l’accesso alle cure dei pazienti ordinari. Non si contano invece le iniziative dei singoli medici, la maggior parte dei quali si sono attrezzati «alla buona» per affrontare l’inaspettata valanga di richieste di consulti «virtuali». Questo aumento «obbligato» di televisite non ha solo fatto emergere le potenzialità di uno strumento finora poco sfruttato in Italia, ma anche gravi lacune organizzative e culturali. Perché se ci sono state alcune regioni che si sono organizzate, inquadrando chiaramente aspetti tecnici ed etici, come ad esempio la Toscana che ha redatto vere e proprie linee di indirizzo, in altre regioni si è andati avanti alla cieca. E non sempre con risultati positivi. «La pandemia di Covid-19 ha fatto emergere più chiaramente la scarsa cultura e conoscenza della telemedicina in Italia», conferma Andrea Tortorella, amministratore delegato di Consulcesi e autore dell’ebook «E-Health il futuro dell’assistenza sanitaria». 

«Le strutture sanitarie non sono ancora pronte così come anche il know-how di almeno un operatore sanitario su 5. È importante quindi – aggiunge – avviare una cultura della telemedicina, oltre che ovviamente a dotare di infrastrutture adeguate le Asl e le sedi sanitarie». Non si tratta solo di imparare a utilizzare tecnicamente strumenti che nel nostro paese, almeno prima della pandemia, sono stati poco sfruttati dai camici bianchi e dai pazienti. Ma anche di impararli a utilizzare in sicurezza. Infatti, senza le dovute cautele, la possibilità di effettuare televisite può mettere a rischio la privacy dei pazienti ed esporre i medici a maximulte. «Il rischio per i professionisti sanitari è molto alto perché loro sono i depositari dei cosiddetti dati sensibili che secondo il Regolamento generale per la protezione dei dati GPDR sono sottoposti a tutela particolarmente severa», sostiene Ciro Galiano, avvocato consulente di Consulcesi & Partners, esperto in privacy e digitale. Si tratta di mettersi in pari, tecnicamente ed eticamente, con un nuovo modo di approcciarsi ai pazienti che rappresenta il futuro della medicina. Per la sanità del nostro paese, duramente colpita dall’emergenza Covid-19, è un’occasione unica di rilancio. 

Arrivano i corsi di aggiornamento on line per medici dedicati al Covid

Medici sentinelle antivirus ma necessario aggiornamento professionale 

I medici sono le prime sentinelle per riconoscere il Covid-19 ed è indispensabile il loro continuo aggiornamento per la gestione della malattia. Dalla gravidanza alla sicurezza sul lavoro, dalle linee guida sul pronto soccorso alla gestione del paziente allergico e diabetico, nella Fase 2 della pandemia sarà quanto mai vitale essere continuamente formati in un ambito, quello sanitario, completamente stravolto e messo a dura prova. Per venire incontro a queste nuove necessità dei sanitari Consulcesi realizza una serie di corsi di aggiornamento professionale per i medici (obbligatori per legge denominati ECM ) proprio sul Covid. Il Coronavirus ha modificato l’attività sanitaria in ogni ambito: dalla più complessa operazione chirurgica alla semplice visita di controllo, niente sarà più come prima. La collana di corsi Consulcesi rappresenta un valido strumento di formazione e una guida ampia ed aggiornata a disposizione dei professionisti sanitari per affrontare la pandemia ed i suoi effetti. La collana fa parte di un progetto formativo integrato che unisce arte, solidarietà e formazione, a partire dal docufilm ‘Covid-19, il virus della paura’: i contenuti scientifici sono stati curati da riconosciuti esperti come Massimo Andreoni, direttore della UOC Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e Giorgio Nardone, psichiatra esperto di psicosi. “Dovremo convivere con il coronavirus per molto tempo, – dichiara Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – quindi le competenze mediche delle diverse professioni sanitarie, dai medici di base ai pediatri e agli infermieri, se opportunamente formati, diventano un primo filtro necessario per il riconoscimento dei casi e un più attento monitoraggio della situazione. In questo momento la formazione è la pedina vincente per uscire dalla fase 2. All’inizio c’era molta confusione, le indicazioni erano contrastanti e poco chiare. Attualmente la comunità scientifica ha raccolto informazioni preziose per contenere la pandemia. Ora più che mai, quindi, sarà la corretta veicolazione della nuova conoscenza a fare la differenza. E se ogni singolo cittadino è chiamato a informarsi, sono i professionisti sanitari i primi a doversi far trovare preparati, sia per competenza che per responsabilità verso i pazienti e la loro salute”.

Emergenza Coronavirus, team legale Consulcesi dona 100000 euro per l’acquisto di 25000 mascherine al Policlinico San Matteo di Pavia

Il team Consulcesi sostiene la Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia grazie ad una donazione di 100000 euro, da usare per l’acquisto di 25000 mascherine FFFP3, che proteggono in modo adeguato dal Coronavirus e da altri virus pericolosi. E’ stato proprio Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, pool legale da sempre supporto legale e sostegno per la formazione del personale medico e sanitario, ad annunciare l’iniziativa. Dal canto suo, Alessandro Venturi, Presidente della Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia ha mostrato la sua gratitudine al team legale Consulcesi per la donazione, aggiungendo come questo gesto “è la riconferma della testimonianza di solidarietà e vicinanza a tutto il personale del policlinico San Matteo che dal 21 febbraio è in trincea per proteggere e prendersi cura di tutti”. 

Venturi, poi, ha continuato, affermando che “i dispositivi di protezione individuale sono un bene essenziale per il nostro personale sanitario, affinché possa continuare ad operare in sicurezza all’interno di un ospedale che nel giro di pochi giorni ha accolto oltre 150 persone contagiate da Covid19”. Massimo Tortorella, Presidente del team legale Consulcesi, però si è detto pronto ad attivare altre iniziative, coinvolgendo le istituzioni, i cittadini e le imprese, al fine di incrementare il network delle donazioni. Da Massimo Tortorella, poi, anche parole di elogio per la sanità italiana che “sta dimostrando professionalità e cuore in questa emergenza e non va lasciata sola, ma sostenuta e messa nelle condizioni di lavorare con gli strumenti essenziali alla gestione del Covid-19”. Infine, Massimo Tortorella, Presidente del team legale Consulcesi, ha spiegato il motivo della donazione in favore del San Matteo di Pavia: “Recentemente sono stato in visita all’Ospedale San Matteo e mi ha colpito la dedizione e l’efficienza di tutto il personale al lavoro in maniera incessante in una situazione oggettivamente complicata e fuori dall’ordinario. I media ci stanno abituando, soprattutto attraverso altre strutture ospedaliere a queste immagini, ma vederle in prima persona mi ha fatto cogliere l’umanità della missione che portano avanti medici e infermieri”.

Consulcesi, supporto legale e servizio Telefono Rosso al personale medico – sanitario anche per l’emergenza Coronavirus

L’epidemia del Coronavirus sta avendo conseguenze importanti anche sullo stato psico – fisico di medici, infermieri ed operatori sanitari. Arriva da Venezia l’ultimo fatto di cronaca, che riporta il caso di un’infermiera di Venezia, in attività presso il reparto di terapia intensiva, che si è suicidata dopo aver scoperto di essere stata contagiata dal Coronavirus. Massimo Tortorella, Presidente del team legale Consulcesi e da anni punto di riferimento per medici e personale sanitario afferma: “In questa emergenza sanitaria senza precedenti, a pagarne le spese sono soprattutto i medici e gli operatori sanitari, che svolgono il loro lavoro senza sosta”. Il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, poi, sottolinea il coraggio con cui medici ed operatori sanitari stanno fronteggiando l’emergenza, ma invita a non prendere sotto gamba “le devastanti conseguenze psicologiche e non solo di questa situazione, nell’immediato e nel futuro”. Al fine di supportare, raccogliere e ascoltare segnalazioni e denunce di medici ed operatori sanitari sull’organizzazione dei presidi di sicurezza nel corso della pandemia da Coronavirus, il team legale Consulcesi ha deciso di avviare il servizio Telefono Rosso.

Attivo al numero 800.620.525, il servizio Telefono Rosso era già operativo per denunciare aggressioni all’interno delle corsie ospedaliere. In questo particolare momento, il servizio Telefono Rosso è dedicato ad anche ad un supporto legale, predisposto a favore di medici e operatori sanitari, in prima linea in diverse situazioni, al fine di fronteggiare l’epidemia da Coronavirus. Massimo Tortorella, Presidente del team legale Consulcesi, evidenzia il costante supporto che il pool assicura agli operatori sanitari. Il Presidente Massimo Tortorella sottolinea come il supporto legale del team Consulcesi a favore di medici ed operatori sanitari non manchi neppure in questo momento di particolare emergenza, al fine di “supportarli, sostenerli e anche per promuovere iniziative tese a tutelarli con diffide, esposti e tutto quanto sia necessario affinché possano continuare ad essere in prima linea ma a patto di lavorare in condizioni di massima sicurezza possibile e con dispositivi di sicurezza adeguati alla situazione”.

A tal proposito, Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, ha comunicato l’istituzione di un team di esperti in sinergia con Ordini, Istituzioni e Società Scientifiche, al fine di creare una rete e combattere tutti insieme l’emergenza sanitaria provocata dal diffondersi del Coronavirus. L’epidemia non risparmia la classe medica: i dati diffusi da FNOMCeO hanno rilevato come siano 2629 i medici contagiati, anche per motivi da non poter collegare al Coronavirus, poiché non il tempone non viene fatto. Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici Nazionali sottolinea come medici e personale sanitario siano arrabbiati e psicologicamente provati dalle continue brutte notizie, oltre che spaventati per l’aumento dei contagi, abbandonati e scarsamente considerati dallo Stato, alla luce dell’ultimo Decreto emanato ed entrato in vigore.

Tortorella, Presidente di Consulcesi, lancia l’allarme: Basta con le aggressioni in ospedale

Ancora violenza nei confronti di medici, operatori e personale sanitario tra le corsie ospedaliere. Le cronache riportano episodi di aggressioni presso i Pronto Soccorso di Napoli e Putignano a Mare, nel barese. Massimo Tortorella, Presidente del pool legale Consulcesi, da anni punto di riferimento per i professionisti che prestano la loro attività nell’ambito sanitario, dice basta: “Giù le mani dai nostri operatori sanitari”. E prosegue, affermando che non si può sostenere una situazione simile, soprattutto in un momento di così stringente emergenza per l’Italia, a causa dell’epidemia del Coronavirus. Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, attacca: “Non è in alcun modo accettabile che uomini e donne, costretti a turni infiniti e sempre in prima linea, ora anche per gestire gli effetti del Coronavirus, si ritrovino a dover rischiare la loro vita mentre sono intenti a salvarne altre”. Inoltre, Massimo Tortorella, a capo del team legale Consulcesi, ha evidenziato come questi episodi di violenza abbiano conseguenze pesanti sul lavoro del personale sanitario e sui pazienti stessi, poiché spesso sfociano in autentiche distruzioni alle strutture ospedaliere. Il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella ha, infatti, evidenziato che “mentre era in corso la devastazione di quel pronto soccorso c’erano centinaia di persone bisognose di cure, che non hanno potuto ricevere e purtroppo si è registrato anche un decesso”. Il riferimento era all’episodio fatto registrare a Napoli. Inoltre, le strutture ospedaliere sono davvero indispensabili, mai come in questo particolare momento storico che l’Italia sta attraversando. Il presidente del team legale Consulcesi, poi, mette in luce che le aggressioni nei confronti del personale medico e sanitario salgono agli onori delle cronache soltanto quando provocano conseguenze importanti. Il team legale Consulcesi, però, intrattenendo un contatto quotidiano con gli operatori medici e sanitari, ha piena consapevolezza che molti casi di aggressioni non vengono denunciati. Anzi, molti episodi violenti vengono addirittura privati di importanza. E questo non migliora la situazione, “perché le minacce al pari della violenza verbale rappresentano dei fattori di rischio molto pesanti, così come certe dichiarazioni uscite in questi giorni sui media che hanno messo in dubbio la professionalità ed il valore degli operatori sanitari nella gestione del Coronavirus”. Infatti, nonostante tutti gli strumenti usati per limitare e prevenire gli episodi di violenza nei confronti del personale medico e sanitario, il fenomeno non accenna a placarsi e rimane un problema importante per l’intera categoria. Il pool legale Consulcesi, però, rimane al fianco dei professionisti del settore, attraverso un servizio di consulenza gratuita, che offre anche una tutela legale. Il servizio è fruibile contattando il numero 800.122.777 oppure attraverso il sito www.consulcesi.it

Bergamo, Ospedale Papa Giovanni XXIII ricerca medici ed infermieri per fronteggiare emergenza da Coronavirus

Mercoledì 4 marzo 2020, la struttura ospedaliera Giovanni XXIII sita in Bergamo ha diffuso la pubblicazione di due bandi, finalizzati alla ricerca di un numero importante di specialisti, per far fronte all’emergenza causata dal diffondersi del Coronavirus in Italia. Le aree specialistiche maggiormente ricercate, stando ai bandi pubblicati dall’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, sono le seguenti: Ematologia, Anestesia e Rianimazione, Malattie dell’apparato respiratorio, Malattie infettive, Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Medicina interna, Microbiologia e Virologia. Inoltre, il bando dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo va alla ricerca di personale infermieristico e tecnico, per funzioni di collaborazione. Le assunzioni di queste particolari figure specialistiche, stando al bando pubblicato dalla struttura ospedaliera Giovanni XXIII di Bergamo, coprirebbero un arco temporale di 6 mesi, finalizzate dunque al contenimento dell’emergenza da contagio a causa del diffondersi del COVID – 19. Possono rispondere al bando anche tutti gli operatori sanitari che hanno cessato l’attività, coloro che sono iscritti all’ultimo anno di formazione specialistica  medica negli ambiti professionali previsti nel bando e in aree specialistiche analoghi o attinenti a quelle inserite nell’annuncio. Ovviamente il rapporto professionale potrà essere intrapreso unicamente al conseguimento del diploma di specializzazione. È possibile rintracciare online i requisiti e le modalità di partecipazione al bando ai seguenti indirizzi, link per i medici specialisti; e link per gli infermieri. Per saperne di più sul Coronavirus clicca qui: credits Massimo Tortorella.

Medici oggetto di denunce e accertamenti tecnici preventivi. Consulcesi scende in campo con una task force di sostegno

Medici e personale sanitario vittime di più di una denuncia al giorno. E si fa riferimento soltanto alle querele presentate in Procura. Seppur il 70 – 80% di esse si risolve con un nulla di fatto, le  denunce attivano un circolo vizioso di accertamenti, indagini di verifica e valutazioni aziendali, che provocano ansie e inquietudini nel personale sanitario coinvolto. È il Convegno su “Rischio Clinico e Contenzioso”, organizzato dall’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con il team legale Consulcesi, a restituire questi dati. Si stima che, in più di un ventennio, le querele e le controversie nei confronti di medici e personale sanitario abbiano subito un incremento del 200%. La causa di questo fenomeno, secondo l’opinione del Giudice Dottor Alberto Cisterna, Presidente della XIII Sezione del Tribunale di Roma e specializzato nel settore dei contenziosi sanitari, è da attribuire nella maggiore fiducia che le persone ripongono nelle nuove leggi e nella consapevolezza di una risposta immediata dalla Giustizia. Medici e sanitari si trovano sempre più al centro di lunghi e stressanti procedimenti penali e civili, oltre che a citazioni per danni erariali o illeciti disciplinari davanti alla Corte dei Conti. 7 – 8 denunce su 10 di natura penale risultano infondate, ma la presentazione delle querele comporta uno spreco di tempo e denaro, oltre che l’inevitabile coinvolgimento di medici e personale sanitario. Pertanto, l’équipe legale Consulcesi ha attivato una task force legale e medico legale, al fine di preservare e tutelare gli operatori della sanità che, quotidianamente, affrontano difficoltà sul luogo di lavoro, denunce, citazioni e richieste di risarcimento. Lo sportello attivato dal pool legale Consulcesi è gratuito ed offre agli interessati un servizio completo e tempestivo: assistenza legale sul caso esposto ed una prima valutazione tecnica da parte di un medico legale, specializzato nel settore. Quest’ultimo indica al professionista che ne ha fatto richiesta le soluzioni difensive da mettere subito in campo. Il Dottor Raffaele La Russa, Professore di Medicina Legale presso La Sapienza di Roma, parlando del servizio messo a punto con la collaborazione di Consulcesi, afferma: “La Task force C&P vuole riunire le migliori professionalità in ambito di responsabilità legale, medico sanitaria ed assicurativa per poter dare ai medici e a tutti gli operatori sanitari, la migliore tutela penale, civile e amministrativa nei casi di malpractice”. Il Professor La Russa sottolinea come l’intera Task Force sia costituita da “legali e professionisti universitari e di alto livello, capillarmente distribuita su tutto il territorio nazionale”. Il Convegno ha evidenziato come anche gli Accertamenti Tecnici Preventivi (ATP) siano in aumento. Infatti, dall’entrata in vigore della Legge Gelli nel 2017, si sono registrati 1350 ricorsi. Al contrario, l’istituto della mediazione non raccoglie altrettanto successo, visti i risultati poco favorevoli fatti registrare fino ad ora. Infatti, la legge Gelli – Bianco, al fine di tutelare i medici e sostenere i pazienti, indicava l’obbligo di provare una conciliazione stragiudiziale, prima di procedere con un procedimento in tribunale. L’intento della legge era sicuramente adeguato, ma i problemi connessi non sono trascurabili. L’articolo 15 della legge prevede che i giudici debbano nominare un collegio di periti, costituito da due esperti, di cui uno specialista in medicina legale ed uno nella disciplina al centro del contenzioso. L’ipotesi del collegio assicura equilibrio alla controversia, poiché assicura che l’operato del medico viene stimato da un professionista esperto del settore e che il giudice può contare su un’adeguata disamina scientifica. In questo modo, potrà giungere alla decisione più giusta e corretta per la risoluzione del contenzioso. Tuttavia, questo tavolo di conciliazione è ancora distante dall’essere applicato da tutti gli Uffici Giudiziari del paese. Nel 98% dei casi a Roma, infatti, le sentenze si attengono alle conclusioni giunte dalla consulenza tecnica d’ufficio, fornitegli dal consulente tecnico d’ufficio (CTU). Proprio per questo motivo, la task force Consulcesi & Partners vuole sostenere i professionisti della sanità, fornendo risposte concrete e certe, mediante il suo network, che può contare su professionisti in ambito legale e medico – legale. Visitando il sito www.consulcesiandpartners.it oppure digitando 800 122 777 si potranno ottenere le risposte richieste da parte del pool Consulcesi & Partners.