Consulcesi, oltre un milione di richieste per l’azione collettiva ‘Aria Pulita’

A guidare questa lunga marcia contro l’inquinamento atmosferico in Italia è Milano

Raggiunto e sforato il primo milione di richieste in soli 6 mesi. Da giugno ad oggi sono infatti 1.151.096 le dimostrazioni di interesse all’azione collettiva Aria Pulita, portata avanti dal team di legali di Consulcesi. A guidare questa lunga marcia contro l’inquinamento atmosferico in Italia è Milano. Non solo per il numero “record” di richieste, circa 212mila, ma anche perché sarà la prima città a partire con l’azione legale targata Consulcesi. È stata infatti ufficializzata l’iscrizione a ruolo della prima azione collettiva, sono stati quindi depositati i ricorsi per violazione dei limiti di PM10 e di NO2. “Ora il giudizio è pendente dinanzi al Tribunale di Milano e in attesa che venga assegnato alla Sezione e al Giudice”, spiegano i legali di Consulcesi. L’udienza dovrebbe avere luogo la prossima primavera.

“È un primo bilancio positivo il quale suggerisce che siamo effettivamente sulla strada giusta e che abbiamo ben interpretato un bisogno insoddisfatto di buona parte della popolazione italiana”, dichiara Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group. “In pochi mesi abbiamo intercettato un gran numero di cittadini ‘eco-coscienti’, ovvero consapevoli di quanto la scarsa qualità dell’aria possa incidere negativamente sulla propria salute, che hanno deciso di dare voce al proprio diritto di vivere in un ambiente salubre”, aggiunge.Sul podio delle città più “eco-sensibili” c’è Milano con 211.286 richieste all’azione collettiva Aria Pulita, seguita da Roma con 140.635 dimostrazioni d’interesse e Torino con 47.893 richieste. La prima città del Sud interessata all’iniziativa legale di Consulcesi è Napoli con 44.659 dimostrazioni d’interesse. “Per il prossimo anno ci aspettiamo numeri ancora più importanti”, ammette Tortorella. “Milano farà solo da apripista e sono convinto che, a ruota, verrà seguita da molti dei 3.384 comuni e città italiane per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (PM10) e biossido d’azoto (NO2)”, aggiunge.In totale sono all’incirca 40 milioni i cittadini italiani costretti a respirare aria malsana e potenzialmente dannosa per la loro salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento allo Stato e alle Regioni, aderendo all’azione collettiva Aria Pulita di Consulcesi. “Aderendo alla nostra iniziativa si avrà, non solo, la possibilità di ottenere un risarcimento equo per la violazione del nostro diritto a vivere in un ambiente salubre, ma anche di prendere in mano la salute futura propria e quella dei propri cari: respirare aria pulita non è negoziabile, mai!”, conclude Tortorella.Per aderire all’azione collettiva, basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.

Obbligo Ecm. Manca 1 mese alla scadenza. Gli operatori sanitari corrono ai ripari: +30% di iscrizioni ai corsi a distanza di Consulcesi

Nelle ultime settimane il nuovo Consulcesi Club ha registrato un’impennata delle iscrizioni ai suoi corsi da remoto, in linea con i dati ufficiali nazionali. Con un’offerta varia sia nelle tematiche che nelle modalità di fruizione è possibile recuperare il tempo perso, in termini di crediti. Massimo Tortorella: “L’aggiornamento professionale non è un’arma puntata contro, ma un ‘alleato’ per svolgere la professione al meglio delle proprie possibilità”

Per molti operatori sanitari questo ultimo mese sarà una corsa contro il tempo. L’obiettivo è raggiungere i 150 crediti del triennio formativo 2020-22 e, in via straordinaria, per la pandemia, anche i due precedenti 2014-16 e 2017-19. Manca pochissimo alla scadenza e non ci saranno più scappatoie, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha infatti ribadito che non ci saranno altre proroghe. Per gli inadempienti c’è il rischio di sanzioni amministrative, stabilite dal proprio Ordine professionale, fino alla sospensione. Il timore delle conseguenze ha spinto molti operatori sanitari a correre ai ripari ricorrendo a corsi ECM di facile accesso, quelli a distanza (FAD).

Nelle ultime settimane Consulcesi Club ha infatti registrato un’impennata delle iscrizioni ai suoi corsi ‘da remoto’. Più precisamente un aumento del 30% delle adesioni ai 300 corsi da cui si possono ricavare un totale di 1500 crediti ECM. Un aumento in linea con i dati riportati dall’Associazione Nazionale di Provider Formazione nella Sanità (AFNS) in collaborazione con il Cogeaps, il Consorzio che gestisce l’anagrafica dei crediti ECM. Dai dati, infatti, emerge che la grande protagonista è la formazione a distanza, la modalità FAD, la cui fruizione si è quintuplicata nel triennio 2020-2022 rispetto ai due trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019), con quasi dieci milioni di partecipazioni ad eventi FAD negli anni 2020/2022.

Interattiva e multimediale, con webinar, e-book e realtà virtuale: l’offerta della FAD non è mai stata così varia. “L’obiettivo è quello di aiutare quanto più possibile i professionisti sanitari ad assolvere all’obbligo formativo, in scadenza il prossimo 31 dicembre”, dice Massimo Tortorella. “E lo abbiamo fatto rinnovando completamente il Club di Consulcesi e potenziando la nostra offerta per l’aggiornamento professionale, prevedendo una moltitudine di tematiche, sempre attuali, e di modalità di fruizione”, aggiunge.

Per l’occasione, il Catalogo di Corsi ECM online si è rinnovato, integrandolo con modelli di formazione digitali seguibili su smartphone, tablet e PC con estrema comodità. Ha suscitato grande interesse l’offerta della cosiddetta formazione “in simulazione”. Consulcesi Club, infatti, ha introdotto esperienze immersive e interattive in cui le scelte del protagonista in formazione si esprimono con un immediato causa-effetto che porta a finali diversi, simile al “modello Bandersnatch” della famosa serie Black Mirror. A cui si aggiungono moduli di realtà virtuale esplorabili con il visore apposito; con simulazioni di manovre e procedure, e video dimostrativi sulle tecniche da adottare in casi clinici. “Ora davvero non ci sono più scuse per non assolvere all’obbligo formativo”, ironizza il presidente di Consulcesi.

“Consiglio di affrontare quest’ultimo ‘miglio’ con serietà e serenità, tenendo sempre a mente che l’aggiornamento professionale non è un’arma puntata contro, ma un ‘alleato’ per svolgere la professione al meglio delle proprie possibilità”, conclude Tortorella.