Vermocane, ricci, tracine e meduse, un corso su pericoli e rimedi

Dal vermocane ai ricci di mare, dalle meduse alle spugne, le acque del mar Mediterraneo ospitano una vasta gamma di nuovi organismi che possono provocare reazioni avverse o addirittura avvelenamento. Il nostro mare muta a causa il cambiamento climatico e con esso i suoi abitanti. Quindi, prima ancora dei pazienti, è fondamentale che i medici e tutti gli operatori sanitari siano immediatamente aggiornati sui nuovi pericoli che arrivano dai fondali marini. Per questo motivo sulla piattaforma Consulcesi Club è disponibile il corso multimediale “Animali e organismi marini: pericoli e rimedi”, obiettivo: fornire un aggiornamento puntale ed esaustivo sulle tecniche di primo soccorso indispensabili per intervenire nei casi di intossicazione o trauma causati dal vermocane e dagli altri animali marini diffusi nel Mediterraneo. Il
corso di educazione continua in medicina è rivolto a medici, infermieri e tutti i professionisti sanitari.
All’interno del corso – riporta una nota – si trovano utili raccomandazioni su come comportarsi, a cura di Daniele Manno, istruttore di Remote e Military Life Support) e del professor Giuseppe Petrella, Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Queste le indicazioni principali sui pericoli al mare: se ci si imbatte in un vermocane, il cui veleno provoca bruciore, eritema, prurito e intorpidimento, occorre rimuovere setole infisse nella cute, applicare aceto, ammoniaca o soluzioni di bicarbonato, anestetici locali, cortisonici e antibiotici. Nel caso della medusa, il veleno provoca dolore urente, eritema diffuso e possibile edema. Le
cose da non fare: sciacquare con acqua dolce, grattare, coprire con ghiaccio, esporre la pelle al sole e applicare creme cortisoniche. Al contrario, occorre sciacquare con acqua di mare, rimuovere nematocisti e filamenti con il dorso di un coltello, usare aceto da cucina, usare cloruro di alluminio, usare rocce o sabbia calde (le tossine delle meduse sono termolabili).
Le spine del riccio di mare possono provocare noduli, edema, scleroderma. In tal caso il trattamento prevede impacchi di aceto, immersione nell’aceto, intervento chirurgico (in casi estremi) se i frammenti di spina sono infissi profondamente, inoltre è suggerita l’antitetanica. E ancora: la puntura di tracina causa
dolore che può durare per giorni, possibili convulsioni e sincopi, eritema, edema ed ecchimosi multiple. Il trattamento – spiegano da Consulcesi Club – consiste nell’applicare cloruro di alluminio, suggerite copertura antibiotica e profilassi antitetanica. “È importante che anche i professionisti sanitari siano preparati e
sempre aggiornati per affrontare al meglio queste sfide con competenza e sicurezza, sia che si tratti di prestare pronto soccorso dopo una puntura di medusa o di diagnosticare e trattare un avvelenamento da tossine marine – commenta Daniele Manno, istruttore di Remote e Military Life Support nel nuovo corso Consulcesi – Inoltre, i professionisti della salute devono essere in grado di comunicare in maniera chiara le raccomandazioni su come comportarsi nei diversi scenari ai pazienti che si preparano a partire per le vacanze. Solo così possiamo godere appieno delle meraviglie del Mediterraneo, in tutta sicurezza”.

Massimo Tortorella

Legali Consulcesi: “Più azioni su emergenza clima”

“Le sempre più numerose azioni legali portate avanti dai cittadini, per chiedere ad Istituzioni pubbliche e private risposte e prese di responsabilità per l’emergenza climatica in corso, stanno contribuendo a rafforzare la consapevolezza del diritto a vivere in un ambiente ‘pulito, sano e sostenibile’. Un diritto riconosciuto come universale dalle Nazioni unite ma ancora troppo spesso negato, anche in Italia”. È la riflessione, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente 2024, dei legali Consulcesi, network internazionale impegnato nella tutela dei diritti dei cittadini, che sta portando avanti l’azione collettiva Aria
pulita.
Secondo gli ultimi dati contenuti nel Global Climate Litigation Report: 2023 dell’Unep (il programma per l’ambiente delle Nazioni unite) negli ultimi 5 anni il numero di azioni legali in materia di giustizia climatica è più che raddoppiato, passando da 884 nel 2017 a 2.180 nel 2022. Come emerge ancora dal rapporto – si
legge in una nota – le corti internazionali si dimostrano sempre più a sostegno della protezione dell’ambiente e della salute umana, riconoscendo il legame tra la violazione di diritti fondamentali e la mancata o insufficiente azione degli Stati nel contrastare la crisi ambientale e climatica.
“Sempre più istituzioni giudiziarie, basti pensare alle due recenti pronunce della Cedu e del Tribunale del Mare – osserva Bruno Borin, a capo del team legale di Consulcesi – confermano che gli Stati, in quanto garanti dei diritti umani fondamentali – come il diritto alla vita, alla salute, a un ambiente sano e a un clima sicuro – hanno la responsabilità di agire. Di fronte agli allarmanti dati sulle problematiche ambientali – dall’inquinamento dell’aria al riscaldamento globale fino ai più recenti eventi climatici estremi – è lecito e doveroso da parte dei cittadini chiedersi, e chiedere ai giudici, se le politiche nazionali applicate siano
realmente efficaci nel raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti”.
Consulcesi, “attraverso l’azione collettiva Aria pulita – aggiunge Borin – ribadisce la necessità di fare di più per ripristinare l’ambiente a partire dall’inquinamento atmosferico. Lo smog, infatti, rappresenta un’emergenza sanitaria e ambientale che ogni anno solo in Italia causa 80mila decessi prematuri all’anno,
oltre che aggravare patologie e pesare sulla spesa sanitaria pubblica. Milioni di cittadini in Italia hanno respirato e continuano a respirare ‘aria avvelenata’, vedendosi negato il diritto a vivere in un ambiente salubre”, sottolinea il legale Consulcesi ricordando le due storiche sentenze (del 10/11/2020 e del
12/05/2022) della Corte di Giustizia Europea. Attraverso queste, la Corte Ue ha richiamato e poi condannato l’Italia per aver superato i limiti stabiliti per Pm10 e NO2 nell’aria dalla Direttiva 2008/50/CE (recepita nel Decreto legislativo n.155/2010).
Per dare voce alla preoccupazione dei cittadini – ricorda la nota – il team di legali Consulcesi ha deciso di avviare un’azione collettiva denominata Aria pulita, volta a chiedere un risarcimento e più tutele per la salute di tutti. In totale, sono circa 40 milioni i cittadini costretti a respirare aria malsana e potenzialmente
dannosa per la salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento allo Stato e alle Regioni, aderendo ad Aria Pulita. Partecipando all’azione collettiva si avrà quindi, non solo, la possibilità di ottenere un risarcimento equo per la violazione del diritto a vivere in un ambiente salubre, ma anche di prendere in
mano la salute propria e quella dei propri cari. Per aderire basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione legale, Consulcesi mette a disposizione il sito aria-pulita.it.

Massimo Tortorella

Responsabilità professionale medica: SIMLA stipula accordo con SanitAssicura

Si tiene fino all’8 giugno a Catania il 46° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Legale. Nell’ambito dell’incontro verranno discussi e
presentati gli scenari di cambiamento a seguito dell’attuazione dei decreti della Legge Gelli per la responsabilità professionale medica in ambito di consulenza medico legale. L’evento sarà l’occasione anche per lanciare l’accordo SIMLA SanitAssicura che consente ai medici legali di accedere a polizze agevolate, formazione continua e consulenze gratuite
Un ecosistema di servizi assicurativi, formazione e aggiornamento professionale oltre che a un insieme di risorse, tool e convenzioni riservati ai Medici Legali associati a SIMLA. È quanto prevede l’accordo raggiunto tra SIMLA-Società Italiana di Medicina Legale e SanitAssicura, gruppo Consulcesi.

Cosa cambia con i decreti attuativi
Con la pubblicazione dei decreti attuativi della Legge 24, la cosiddetta Legge Gelli-Bianco, inizia concretamente il processo di riforma in ambito di responsabilità professionale medica, dove il sistema assicurativo gioca un ruolo fondamentale. Il testo di legge disciplina diversi aspetti relativi alla responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie, delineando ad esempio l’obbligo di assicurazione per tutti i medici e, quindi, anche per i medici legali.

Cosa prevede l’accordo
Per andare incontro alle esigenze dei propri associati, SIMLA ha stipulato un accordo con SanitAssicura. Questo, facilitato dalla collaborazione con Assimedici in qualità di Broker, offre ai soci di SIMLA una serie di vantaggi esclusivi e servizi assicurativi di alta qualità. Ecco cosa prevede questa convenzione.

Servizi e polizze Assicurative per gli iscritti SIMLA
L’offerta include due polizze assicurative pensate per rispondere alle esigenze specifiche degli specialisti in Medicina Legale: una polizza di Responsabilità professionale, una polizza di Tutela Legale e l’accesso gratuito ad un insieme di servizi offerti da Consulcesi Club.
La polizza di responsabilità professionale è conforme ai recenti requisiti dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco, copre la responsabilità professionale nell’attività di libera professione e colpa grave in ambito lavorativo, sia pubblico che privato. Include retroattività di 10 anni senza scoperto né franchigia,
estendendosi anche ad alcune attività non specificamente legate alla medicina legale, come la sostituzione del medico di medicina generale. La polizza di tutela legale penale copre le spese sostenute dall’assicurato quando deve difendere i suoi diritti ed interessi, nel caso di controversie penali, sia in ambito stragiudiziale che in tribunale.

Accesso a Consulcesi Club
Inoltre, il socio SIMLA avrà la possibilità di iscriversi gratuitamente alla piattaforma di Consulcesi Club che dà accesso a un ecosistema di numerosi servizi dedicati; corsi di formazione per un totale di 10 crediti Ecm;
Elenco Professionisti per favorire il networking; tool e risorse pratico-operative; consulenza e assistenza dedicate.

Pronto Assicuratore
La convenzione prevede, inoltre, per tutti gli iscritti un servizio gratuito di consulenza denominato “Pronto Assicuratore”. Questa prestazione fornirà assistenza immediata ai Soci di SIMLA riguardo a polizze, coperture, denunce di sinistri e altre necessità assicurative. Il servizio ha lo scopo di supportare i Soci SIMLA in maniera professionale e completa: dalla valutazione delle polizze già stipulate alla stesura di nuovi preventivi basati sulle proprie necessità professionali e sulla propria specializzazione.
“Una nuova offerta che testimonia l’impegno di SIMLA nel fornire vantaggi significativi e supporto continuo ai propri soci, rafforzando in questo modo il valore dell’iscrizione alla Società Scientifica che è ormai punto di riferimento del mondo medico legale italiano”, spiega il professore Franco Introna, presidente dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e delle Scienze Forensi e Criminalistiche.
“Una buona assicurazione è indispensabile per lavorare al meglio e un medico legale che svolge la sua professione con serenità è un guadagno per il Servizio Sanitario nazionale e per i pazienti”, dichiara Simone Colombati, Amministratore di SanitAssicura.
Per ulteriori dettagli, consultare la documentazione completa della convenzione al sito www.simla.it.

Massimo Tortorella

Ecm e assicurazioni: da Consulcesi Club la guida per orientarsi tra le ultime novità e la delibera ‘sposta-crediti’

A spiegare cosa cambia e come tutelarsi, la nuova Guida gratuita di Consulcesi Club rilasciata a margine del webinar “Obbligo formativo ECM e assicurazioni: le ultime novità. A cosa fare attenzione nel triennio”, in cui esperti del settore hanno commentato le nuove modalità ed è stato proposto un video tutorial per completare il procedimento di spostamento su CoGeAPS
Con le nuove Delibere 5/24 e 6/24 emanate dalla Commissione Nazionale per la formazione continua, si ufficializzano due novità sulla scadenza dello spostamento crediti e sul bonus per i corsi a tema vaccini, fondamentali per assolvere all’obbligo formativo ed evitare di incorrere in sanzioni alla conclusione del triennio.
A spiegare cosa cambia e come tutelarsi, la nuova Guida gratuita di Consulcesi Club rilasciata a margine del webinar “Obbligo formativo ECM e assicurazioni: le ultime novità. A cosa fare attenzione nel triennio”, in cui esperti del settore hanno commentato le nuove modalità ed è stato proposto un video tutorial per
completare il procedimento di spostamento su CoGeAPS.
Questo evento ha sottolineato l’importanza della formazione continua e dell’educazione in medicina, essenziali per mantenere alti standard professionali e garantire qualità nelle cure ai pazienti.

Perché la formazione continua è sempre più importante
«La formazione continua in medicina è cruciale per garantire che i professionisti della salute possano aggiornarsi costantemente, migliorare le loro competenze e affrontare le nuove sfide del settore sanitario. – ha commentato Simona Gori, responsabile di Consulcesi Club. In un settore come la sanità che cambia
velocemente, la necessità di mantenere un livello di preparazione elevato non solo risponde alle esigenze dei pazienti, ma assicura anche che i professionisti possano operare con la massima efficienza e sicurezza.»

Le Novità della Delibera 6/24
La delibera 6/24 modifica quella del 8 dicembre 2023, ha spiegato Sandro Di Sabatino, esperto del sistema Ecm. La prima novità riguarda l’estensione della scadenza dei corsi utili per lo spostamento dei crediti, che include adesso anche quelli, effettuati entro il 31 dicembre 2023, ma con “data di fine evento” fissata nel 2024. Inoltre, cambia anche il termine per lo spostamento dei crediti, esteso fino al 31 dicembre 2025, che fornisce ai professionisti un periodo più lungo per completare questa procedura tramite il sito del CoGeAPS.
Per agevolare i professionisti sanitari, oltre alla guida gratuita, disponibile sul sito di Consulcesi Club, Consulcesi mette a disposizione il servizio di “Assistente personale dedicato”. Un consulente accompagna l’utente in ogni fase del processo, dal login al sito CoGeAPS alla procedura di spostamento crediti e si
assicura in tempo reale che tutto vada a buon fine. Da consultare in ogni momento, anche un video tutorial, accompagnato da infografiche che spiegano, passo dopo passo, le corrette procedure. Registrandosi gratuitamente a Consulcesi Club, si potrà accedere a tutti gli approfondimenti dedicati alla formazione dei professionisti sanitari e scoprire gli altri vantaggi della soluzione digitale, da contenuti con formati innovativi al nuovo network Elenco Professionisti.

Formazione sui vaccini
La delibera 5/24 stabilisce di “attribuire ai professionisti sanitari che acquisiscano crediti in materia di vaccini e strategie vaccinali un bonus per il triennio 2026-2028, pari al numero di crediti effettivamente conseguiti nel triennio 2023-2025 su tale tematica, fino a un massimo di 10 crediti”. La Commissione ECM conferma, dunque, l’interesse verso i vaccini come strumento imprescindibile per la salute e che necessita di professionisti formati.
Il nodo assicurativo: il rischio per i professionisti sanitari
Con l’entrata in vigore dei decreti attuativi della Legge 24/17 (cosiddetta Gelli-Bianco) sulla responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria, diventa operativo l’articolo 38 bis del decreto 152 del 2021, che subordina l’efficacia delle polizze assicurative al completamento del 70% degli obblighi formativi nel triennio. In pratica, i professionisti che non raggiungeranno questa percentuale entro il 31 dicembre 2025 non potranno beneficiare della copertura assicurativa, trovandosi quindi scoperti in caso di contenziosi. Il ministro della Salute Orazio Schillaci lo ha ribadito con molta chiarezza in una recente
intervista.
Sandro Di Sabatino, ha sottolineato l’importanza di essere in regola con l’obbligo Ecm per non trovarsi scoperti con la propria polizza assicurativa in caso di dispute legali. “La formazione continua è un dovere deontologico per i medici e tutti gli operatori sanitari,” afferma Di Sabatino. “Essere adeguatamente
formati e aggiornati è essenziale per rispondere al diritto del paziente di essere curato da un professionista preparato e al passo con l’evoluzione della ricerca scientifica.”

Il supporto di Consulcesi Club
Per aiutare i propri iscritti a comprendere e mettere in pratica le novità riguardo la formazione, Consulcesi Club fornisce strumenti e risorse per adempiere agli obblighi formativi e migliorare le competenze professionali. Tra questi, la nuova guida, il servizio di Assistenza personale e il video tutorial. “Inoltre,
l’innovativa piattaforma digitale offre contenuti esclusivi, formazione Ecm, servizi legali e assicurativi, convenzioni e un network per ampliare visibilità e contatti professionali” conclude Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.

Massimo Tortorella

Investiamo sempre più in sanità digitale: +22% di spesa

L’investimento nella sanità digitale è arrivato a 2,2 miliardi di euro. Ma
gran parte delle risorse del Pnrr deve ancora essere messa a terra. I dati del rapporto dell’Osservatorio Sanità Digitale

Intelligenza artificiale, telemedicina, cartella clinica elettronica: gli investimenti italiani in sanità digitale crescono sempre di più. E crescono, di pari passo, l’interesse e la fiducia dei cittadini in questi strumenti.
Sono alcuni dei risultati di una ricerca condotta dall’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management al Politecnico di Milano, recentemente presentati al convegno “Sanità digitale: trasformare il presente per un futuro sostenibile”. L’aumento della spesa, che nel 2023 è stata pari a 2,2, miliardi di euro,
il che corrisponde a una crescita del 22% rispetto all’anno precedente, è parzialmente dovuto all’impatto del Pnrr, che però, dicono gli esperti, “non si è ancora manifestato totalmente”, dal momento che “gran parte delle risorse deve ancora essere messa a terra”.

I numeri del rapporto
La ricerca, svolta in collaborazione con Fiaso Consulcesi Jomnya, Amd, Ame, Fadoi, Simfer, Mmg e Fimmg, descrive uno scenario in cui l’uso degli strumenti digitali si consolida e si fa sempre più significativo e raffinato. La cybersecurity si è confermata, come l’anno scorso, al primo posto tra le priorità per le aziende
sanitarie coinvolte nella ricerca; fondamentali anche la Cartella clinica elettronica (Cce) e i sistemi di integrazione con sistemi regionali e/o nazionali. Stabili, invece, i tassi di utilizzo della telemedicina: il 35% dei medici specialisti e il 43% dei medici di medicina generale affermano di aver utilizzato servizi di
telemedicina e il 33% e il 35% hanno fatto ricorso al servizio di telemonitoraggio. Nell’ultimo anno, inoltre, il 35% dei medici specialisti e il 48% dei medici di medicina generale hanno fatto accesso al Fascicolo sanitario elettronico (Fse), strumento considerato utile perché riduce il tempo necessario per reperire le
informazioni (per il 70% degli specialisti e il 65% dei medici di medicina generale) e semplifica la lettura dei documenti scambiati (70% degli specialisti e il 60% dei medici di medicina generale). Inoltre, fornisce informazioni critiche per la gestione del paziente in situazioni di emergenza (68% degli specialisti e 60% dei medici di medicina generale) e permette di prendere decisioni più personalizzate e basate sull’intera storia clinica del paziente (68% e 53%).

Più intelligenza artificiale per tutti
“Il nostro Paese è ormai entrato nel cuore dell’attuazione degli interventi previsti per la Sanità digitale nel Pnrr – racconta Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale – Il suo impatto sulla spesa per la Sanità digitale deve però ancora manifestarsi appieno: se per alcune azioni, come quelle
relative alla digitalizzazione delle strutture ospedaliere si è già avuta una forte accelerazione dei progetti, gran parte delle risorse deve ancora essere ‘messa a terra’. Il 63% delle strutture sanitarie, nonostante l’aumento nella spesa complessiva, vede ancora la disponibilità di risorse economiche come la barriera più significativa all’innovazione digitale. Tra gli altri ostacoli maggiormente percepiti troviamo anche quest’anno la limitata cultura per il digitale (43%) e la mancanza di competenze per l’utilizzo degli strumenti (40%), oltre all’integrazione dei nuovi strumenti con i sistemi informatici già presenti nelle strutture (41%)”.
“In linea con lo scorso anno, la cybersecurity si conferma l’ambito di innovazione con la priorità più alta per i decisori delle strutture sanitarie – afferma Paolo Locatelli, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale – anche in conseguenza dell’incremento di attacchi informatici subiti dalle aziende e dalle istituzioni sanitarie negli ultimi mesi. Si confermano fondamentali, inoltre, la Cartella clinica elettronica e i sistemi di integrazione con sistemi regionali e/o nazionali, coerentemente con gli obiettivi di digitalizzazione degli ospedali – abilitati anche degli accordi quadro gestiti da Consip – e di integrazione – definiti dal Pnrr. Per la Cartella clinica elettronica, che ancora oggi nel 35% degli ospedali non è una soluzione diffusa in tutti i reparti, emerge una tendenza significativa all’adozione di soluzioni fornite a livello regionale o sovra-aziendale: più della metà delle aziende sanitarie che intendono introdurla nel corso del 2024 seguirà questa strada”.

I cittadini stanno imparando
Secondo gli esperti, sono quattro le aree di competenze che il cittadino-paziente dovrebbe sviluppare per utilizzare in modo efficace gli strumenti di Sanità digitale: Digital Literacy, ossia competenze tecniche relative alle funzionalità degli strumenti digitali utilizzati (es. utilizzare lo smartphone, le app di messaggistica, ecc.); Digital Soft Skills, ossia capacità necessarie per comunicare e condividere informazioni efficacemente attraverso canali digitali; Health Literacy, abilità necessarie per ricercare, elaborare e comprendere informazioni basilari per prendere decisioni informate sulla propria salute; eHealth Skills,
competenze per utilizzare in modo autonomo e consapevole le tecnologie digitali nella gestione della salute personale. Il 64% dei medici specialisti e il 67% dei medici di medicina generale e degli infermieri ritengono che per i propri assistiti sia prioritario lo sviluppo della Health Literacy, seguita dall’area delle Digital Soft
Skills (circa il 60% dei professionisti). Anche gli stessi cittadini identificano queste come le aree più critiche, per le quali dichiarano ad oggi le lacune più significative.
“Nonostante i gap formativi da colmare, gli italiani sottolineano la volontà di utilizzare sempre di più il digitale come canale preferito per accedere ai servizi sanitari (72%) – afferma Emanuele Lettieri, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale – Insieme al canale online, primeggia anche la
farmacia (72%), seguita da altri luoghi vicini al domicilio (es. uffici postali, banche, ecc.) (48%). Avere a disposizione in modo sempre più ricco e completo l’accesso ai servizi sanitari direttamente ‘a casa propria’
o vicino a essa è una condizione ritenuta sempre più essenziale dai cittadini italiani. È auspicabile che proprio questa spinta, unita a una crescente consapevolezza della improrogabile necessità di andare verso una sanità economicamente e socialmente sostenibile, possa portare il nostro Paese verso un’adozione più decisa e coerente di un modello di Sanità connessa”.

Massimo Tortorella

Consulcesi Club, più contenuti e servizi per tutti i professionisti

Da oggi Consulcesi Club, tramite registrazione gratuita, offre la possibilità di accedere a un universo di contenuti autorevoli e specializzati, fruibili da Pc, tablet e smartphone, e al Network ‘Elenco professionisti sanitari’, creando la propria scheda professionale per aumentare la propria visibilità online, creare nuovi contatti e ampliare la propria rete professionale, condividendo competenze ed esperienze. Non solo: i professionisti sanitari registrati a Consulcesi Club godranno di una panoramica completa ed esclusiva con
notizie e approfondimenti su norme e diritto, assicurazioni e tutele, fisco e tasse, ambiente e salute, medicina e ricerca, professioni sanitarie, sanità digitale, personalizzabili in base a professione, specializzazione e interessi e consultali dove e quando vuoi grazie ai formati digitali innovativi.
Lo rende noto Consulcesi che aggiunge: da oggi è compreso anche un aggiornamento settimanale tramite newsletter. La soluzione digitale di supporto alla vita lavorativa e privata dei professionisti sanitari di Consulcesi si pone come sempre in ascolto dei bisogni emergenti del settore sanitario, rispondendo con
soluzioni digitali innovative e smart. Le funzionalità attive per i professionisti sanitari registrati gratuitamente rappresentano un’interessante finestra sul mondo di opportunità di Consulcesi Club. Chi vorrà – riferisce una nota – potrà scegliere se passare alla versione ‘Premium’ del Club, con l’opportunità di
accedere all’offerta completa che include anche: Formazione Ecm online, Servizi legali e assicurativi, Risorse, Moduli, Tool e Calcolatori ed esclusive Convenzioni per la professione e il tempo libero.
“Il nuovo Club di Consulcesi pone il medico e il professionista sanitario al centro, con l’obiettivo di creare una sempre più ampia e solida community all’interno della quale dialogare con esperti in ambito legale, assicurativo e della formazione – commenta Simona Gori, responsabile di Consulcesi Club – Il nuovo Club è la soluzione smart per accompagnare il professionista sanitario in ogni sua esigenza lavorativa”.

Massimo Tortorella

App per contattare il medico, da Consulcesi guida per gestire dati personali

App di messaggistica, e-mail, sms e altre piattaforme sanitarie, che permettono ai pazienti di connettersi facilmente con medici specialisti, hanno visto una crescita esponenziale, soprattutto dopo la pandemia. Ma come gestire i dati personali? Per affrontare questa sfida, Consulcesi Club ha pubblicato una nuova guida
dedicata alla gestione dei dati personali nelle app e nelle piattaforme sanitarie, offrendo spiegazioni e supporto alle nuove linee guida pubblicate dal Garante per la Privacy.
“Questa guida è un fondamentale punto di riferimento per i professionisti del settore sanitario e per le aziende sviluppatrici e arriva in un momento in cui l’uso di tali tecnologie è in costante crescita”, commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.
Un’indagine dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, alla quale ha partecipato anche Consulcesi Homnya – riporta una nota – ha rilevato che le app di messaggistica generiche sono le più utilizzate per comunicare con il proprio medico (59%), seguite da e-mail (57%) sms (36%) e piattaforme
dedicate (20%). Il Garante per la Privacy ha recentemente pubblicato un compendio dettagliato su come devono essere trattati i dati personali attraverso piattaforme che mettono in contatto medici e pazienti tramite web e app. La guida di Consulcesi Club spiega in maniera chiara e dettagliata come i dati dei
pazienti devono essere trattati quando il contatto tra medico e paziente avviene attraverso questi strumenti digitali.
La guida Consulcesi Club – si legge – in sei step definisce: 1. cosa si intende per ‘dati sanitari’ secondo il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) e quali categorie di dati rientrano in questa definizione. Viene spiegata l’importanza della distinzione tra dati anonimi e dati personali sensibili; 2. in
merito a finalità e basi giuridiche del trattamento, sono illustrate le condizioni legali necessarie per il trattamento dei dati personali, inclusi il consenso informato dei pazienti, l’adempimento di obblighi legali e la protezione degli interessi vitali degli individui.
E ancora: 3. la guida evidenzia le misure tecniche e organizzative che le piattaforme devono adottare per prevenire accessi non autorizzati ai dati personali dei pazienti (viene sottolineata l’importanza della crittografia, dell’anonimizzazione e della limitazione dell’accesso ai dati); 4. viene spiegato l’obbligo per i gestori delle piattaforme di effettuare una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (Dpia) prima di lanciare nuove app o funzionalità che trattano dati personali, per identificare e mitigare i rischi per la privacy; 5. la guida distingue chiaramente tra i ruoli di titolare e responsabile del trattamento dei dati, delineando le responsabilità di ciascuno e fornendo esempi pratici di contratti e accordi necessari per la conformità legale. 6. fornisce linee guida su come informare correttamente gli utenti riguardo alla raccolta, all’uso e alla protezione dei loro dati personali, inclusa la redazione di informative privacy chiare e comprensibili.
Consulcesi Club si impegna a supportare i professionisti sanitari e le aziende nel rispetto delle normative europee sulla privacy, garantendo la sicurezza e la riservatezza dei dati personali. La guida – conclude la nota – rappresenta un passo significativo per assicurare che l’innovazione tecnologica nel campo sanitario
avvenga nel rispetto dei diritti dei pazienti e delle leggi vigenti. La guida è disponibile gratuitamente sul sito Consulcesi Club, dopo registrazione. Per ulteriori informazioni e consulenze personalizzate, gli interessati possono contattare Consulcesi Club tramite il sito web o il servizio clienti.

Massimo Tortorella

Imprese, Sergio Liberatore è il nuovo ceo di Homnya

Homnya, società del Gruppo Consulcesi, azienda data-marketing media company, è lieta di annunciare la nomina di Sergio Liberatore a nuovo amministratore delegato. “Con una carriera ricca di successi e una profonda esperienza nel campo delle lifescience – spiega Massimo Tortorella presidente del Gruppo Consulcesi – Liberatore guiderà Homnya verso nuovi traguardi. Questa nomina, che arriva in un momento di significativa crescita e potenziamento, per Homnya sottolinea l’impegno dell’azienda verso l’innovazione e la sostenibilità nel mercato dei servizi al settore farmaceutico e biomedicale”.

“Sono onorato – spiega Sergio Liberatore – di poter guidare una realtà italiana così innovativa e stimolante. Questa opportunità rappresenta per me un impegno a proseguire nella strada dell’eccellenza. I traguardi raggiunti finora sono per tutti noi un incredibile stimolo per continuare a migliorarci, con l’obiettivo di
mettere creatività, contenuti e dati al servizio di persone e aziende, trasformandoli in nuove forme di informazione e comunicazione medico scientifica”.
Sergio Liberatore, laureato in Medicina all’Università Cattolica di Roma specializzandosi successivamente in Medicina Interna, è stato dal 2008 Amministratore Delegato e General Manager di Ims health, ora Iqvia Italia in seguito alla fusione con Quintiles. Precedentemente ha lavorato in Bristol-Myers Squibb, Schering AG e Bayer Healthcare, gestendo le affiliate locali in Italia, Stati Uniti e UK. Homnya nata lo scorso anno dalla fusione dell’agenzia Docta Comunicazione con Pke(specializzata in gestione dei dati dei professionisti
sanitari), grazie ad un approccio creativo e data & digital driven è il punto di riferimento nella fornitura di percorsi innovativi di marketing e comunicazione alle aziende delle Lifescence. Homnya sviluppa progetti integrati con la controllata Sics (Società italiana di comunicazione scientifico sanitaria), la health media Company e più grande content factory del sistema sanitario italiano, nonché casa editrice dei giornali online Quotidiano Sanità, Popular Science e Sanità Informazione e di più di 40 riviste specializzate.

Massimo Tortorella

Giornata salute donna. Schillaci: “Associazionismo e rete pubblico-privato supporto fondamentale all’attività di prevenzione”

Il ministro ha ribadito il ruolo delle Associazioni e della cooperazione tra pubblico e privato e per realizzare Giornate come questa, dedicate migliorare l’attività di prevenzione e di diagnosi precoce. “Per questo, abbiamo voluto che le Associazioni di pazienti fossero presenti in tanti tavoli che abbiamo istituito presso il Ministero”
In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ribadisce il ruolo delle Associazioni e della cooperazione tra pubblico e privato e per realizzare Giornate come questa, dedicate migliorare l’attività di prevenzione e di diagnosi precoce: “Io credo che le Associazioni siano fondamentali perché parlano direttamente alle pazienti, anche se il rapporto con gli operatori Sanitari credo che sia molto buono deve continuare ad esserlo. Per questo, abbiamo voluto che le Associazioni di pazienti fossero presenti in tanti tavoli che abbiamo istituito presso il Ministero”. A proposito della cooperazione tra pubblico e privato e dell’importanza di fare rete, Schillaci ringrazia Associazioni come la Lega Italia contro la Lotta ai Tumori per aver reso possibile, insieme a Fondazione Consulcesi e FIMMG, la giornata di screening gratuiti alla Casa del Cinema di Roma. Schillaci ringrazia tutte le associazioni che hanno allestito punti informativi e i tanti ospedali e strutture che hanno aderito con
diverse iniziative in tutta Italia.

A sottolineare il ruolo centrale delle donne per il Sistema Salute, figure chiave nell’ambito della prevenzione e la cura dei propri familiari e delle persone care è il Presidente LILT Francesco Schittulli commenta: “Sono le donne che spingono i propri mariti e i familiari ad effettuare screening e visite di controllo. Dobbiamo ancora di più impegnarci affinché la donna possa prendersi cura di sè stessa e
rimanere sana nel corso di tutta la vita. Ad oggi, l’aspettativa di vita di una donna supera gli 85 anni, in futuro potrebbe essere di 120 anni.”
“Le neoplasie mammarie hanno un’alta incidenza, con circa 55mila nuovi casi l’anno in Italia” ricorda il Giorgio De Toma, medico chirurgo e responsabile del coordinamento Lilt per la Giornata nazionale della salute della donna “Rispetto a quattro anni fa, è diminuita del 5% la mortalità femminile, ma possiamo e
dobbiamo fare di più, grazie alla collaborazione la LILT, insieme alla Fondazione Consulcesi e a tutte le realtà impegnate in questo settore possono portare a risultati ancora più importanti”.
“Ringrazio la LILT per l’opportunità, spero sia l’inizio di una nuova collaborazione” commenta Simone Colombati, Presidente Fondazione Consulcesi. “L’accesso alle cure è una delle mission della Fondazione, la prevenzione rientra tra i nostri scopi. L’unità mobile è il principale progetto che utilizziamo nel comune di Roma per favorire l’accesso alle cure delle categorie più svantaggiate e però le mettiamo a disposizione per iniziative come queste per compiere screening in collaborazione con altre Associazioni.
La Federazione Italia di Medici di Medicina Generale – FIMMG ha messo a disposizione un certo numero di medici di base per assicurano il funzionamento delle Unità Mobili. “La medicina di iniziativa, o medicina sul territorio, se associata alle nuove potenzialità messe a punto dalla tecnologia, come ecografi e strumenti diagnostici portatili, riesce a intercettare quelle patologie che, specialmente in alcune fasce di popolazione, rimarrebbero sotto traccia”, commenta Simone Auricchio, Medico di medicina generale Fimmg e volontario Unità Mobile Fondazione Consulcesi.

Massimo Tortorella

Sanità, Consulcesi: “Tribunale Cosenza riconosce diritto medico a ferie non godute”

Una nuova sentenza emessa dal Tribunale di Cosenza rafforza il riconoscimento del diritto alle ferie non godute per gli operatori sanitari. La causa, patrocinata dal network di avvocati di Consulcesi – riferisce il gruppo – ha visto un dirigente medico ottenere un compenso significativo: una cifra di 25mila euro, oltre agli interessi, da parte dell’azienda ospedaliera. Questo importo è stato determinato considerando i 128 giorni di ferie maturate, ma non godute, sino alla cessazione del rapporto di lavoro.
“Ciò che rende questa sentenza ancora più rilevante – commenta l’avvocato Francesco Del Rio – è la quantificazione stabilita dal giudice, che si attesta intorno ai 200 euro per ogni giorno di ferie non godute.
Inoltre, il tribunale ha confermato la validità delle argomentazioni proposte dal legale Croce, sostenendo che il diritto alle ferie annuali retribuite dei dirigenti pubblici è irrinunciabile. Questo significa che un dirigente che non ha usufruito delle ferie al momento della cessazione del rapporto di lavoro ha diritto a
un’indennità sostitutiva”.
La ricorrente, specialista in cardiologia – spiega Consulcesi – si è sobbarcata per anni il peso delle carenze organizzative della struttura a cui era stata assegnata, adempiendo (come avviene per gran parte dei professionisti della sanità) alle funzioni assistenziali con tale abnegazione e sacrificio da non poter neppure
attingere, con la necessaria continuità, ai periodi di ferie previsti dalla legge, con un logoramento psicofisico che l’ha costretta a dimettersi per l’inevitabile stress (mentale e fisico) accumulato. “Il tribunale – prosegue Del Rio – ha mostrato grande sensibilità ed attenzione per la situazione del medico, rimarcando come
l’atteggiamento processuale tenuto dall’azienda, rimasta contumace, si sia addirittura ritorto contro di sé, non avendo fornito alcuna prova di aver permesso alla dipendente di godere delle ferie, né di averla
formalmente invitata a farlo”.
Appena 8 mesi di processo – si evidenzia nella nota – per giungere alla sentenza di condanna nei confronti dell’azienda che, ora, si trova a dover pagare al dimissionario dirigente medico l’indennità riconosciuta per tutti i giorni di ferie non goduti.

L’importante verdetto non è un caso isolato – precisa Consulcesi – ma si inserisce in un contesto giurisprudenziale nazionale e comunitario favorevole ai dipendenti pubblici che si trovano nella medesima situazione. Questa sentenza rappresenta infatti solo un tassello di un quadro più ampio che coinvolge non
solo i professionisti del settore sanitario, ma tutti i dipendenti pubblici. Soltanto pochi mesi fa, un’altra vittoria significativa è stata ottenuta dal network legale Consulcesi, che ha recuperato ben 15mila euro per ferie non godute per un medico in pensione, portando il totale degli indennizzi recuperati nell’ultimo anno ad oltre 300mila euro. E’ un importante riconoscimento economico per quei lavoratori impegnati nel mondo sanitario che quotidianamente devono fronteggiare tutte le carenze organizzative presenti nel panorama delle nostre aziende pubbliche, attingendo a tutte le personali risorse di tempo e di fatica, per
consentire il mantenimento di standard quantitativi e qualitativi di cure adeguati ai bisogni, sempre più pressanti e complessi, dell’utenza.
“Queste sentenze rappresentano una vittoria per tutto il mondo sanitario e per il pubblico impiego, che possono ora confidare nella tutela dei loro diritti anche in materia di ferie non godute”, rimarca Del Rio. La categoria sanitaria è una delle “più colpite in tema di mancato pagamento delle ferie maturate e non godute dopo la fine del rapporto di lavoro – conclude Simona Gori, responsabile Consulcesi Club – Proprio per questo l’offerta Consulcesi Club 2024, una rinnovata soluzione digitale personalizzata, contiene un servizio appositamente pensato per questa necessità”.

Massimo Tortorella