Le ustioni sono tra le lesioni domestiche più comuni. In casa, infatti, non mancano di certo le “occasioni” per procurarsi una fastidiosa scottatura. Basta un gesto maldestro o un attimo di distrazione, per scottarsi con qualche oggetto di uso domestico, come fornelli, ferro da stiro o piastra per i capelli. Ma può capitare di scottarsi anche fuori casa, ad esempio al mare o in strada, appoggiandosi alla marmitta dei motorini. Si stima che in Italia i casi siano circa 100mila all’anno. Un dato che dimostra come bruciarsi sia più facile di quanto si creda.
L’ustione è una lesione della pelle provocata dal calore. Le cause possono essere molteplici: fuoco, liquidi bollenti, radiazioni solari, attrito, corrente elettrica, ecc. La maggior parte degli incidenti avviene tra le mura domestiche. Le ustioni sono classificate in base alla loro gravità. Quelle di primo grado sono le più lievi poiché interessano lo strato più superficiale della cute; le ustioni di secondo grado danneggiano gli strati superficiali e profondi della pelle; mentre le ustioni di terzo grado coinvolgono anche lo strato sottocutaneo. Nella valutazione dell’entità di un’ustione tuttavia, bisogna tener conto anche di altri fattori, come l’estensione della lesione e la prontezza e l’adeguatezza delle terapie effettuate.
Saper riconoscere le ustioni è, quindi, fondamentale per agire in modo corretto ed evitare di peggiorare la situazione. Per questo motivo è stato organizzato il corso di formazione professionale ECM di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club “Le ustioni: classificazione, diagnosi e trattamento”. Il corso, composto da video-lezioni corredate da materiali didattici di approfondimento, si propone di fornire elementi utili a un inquadramento clinico diagnostico di base, insieme alle strategie terapeutiche basilari per un corretto approccio alla patologia. Il corso prevede il superamento di un test di verifica finale.
È fondamentale, infatti, che gli operatori sanitari sappiano affrontare le emergenze in modo adeguato e saper distinguere un’ustione di primo grado da una di secondo o terzo grado. Non bisogna dimenticare che la prognosi di un paziente dipende molto spesso da quello che si fa (o non si fa) nelle prime 48-72 ore.
Come hanno spiegato Rosario Ranno, direttore dell’UOC Grandi Ustioni e Chirurgia Plastica e Maria Giardina, dirigente medico dell’UOC Grandi Rischi e Chirurgia Plastica, entrambe presso l’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro, Catania: “Le ustioni rappresentano un rilevante problema per l’impegno necessario alla loro cura e per gli esiti invalidanti che spesso ne conseguono. I soggetti colpiti, siano essi adulti o bambini, possono necessitare di cure specialistiche con degenze in terapia intensiva, e con esiti cicatriziali invalidanti che possono ridurre il ritorno alla vita sociale per tempi lunghi e talvolta con invalidità permanenti sia fisiche che psichiche”.