Un bambino ogni 10 giorni muore per soffocamento, formazione manovre di soccorso riduce rischi

Nonostante le morti per soffocamento in Italia siano numerose, in pochi sanno come gestire queste situazioni emergenziali, anche tra gli operatori sanitari. Non stupisce quindi che ogni anno, nel nostro paese, circa 65mila persone muoiono per mancanza o ritardi nel primo intervento. “Solo per soffocamento, in Europa perdono la vita 500 bambini all’anno, in Italia uno ogni 10 giorni, con 1.000
ospedalizzazioni annuali legate a questi incidenti”, spiega Marco Squicciarini, docente di Consulcesi e medico coordinatore dell’attività di formazione di manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore (Blsd) del ministero della Salute. “In oltre la metà dei casi è presente un adulto non preparato ad
intervenire con manovre di disostruzione”, aggiunge.
Dagli operatori sanitari a genitori, formazione su primo intervento è fondamentale. Ai giovani medici neo-laureati che cercano di inserirsi nel settore lavorativo viene fin da subito richiesto il certificato Blsd come primo documento per iniziare a lavorare. Eppure, sono gli stessi che escono da un sistema che al momento non prevede questi corsi di formazione, neanche nella maggior parte dei casi nei piani extracurriculari e spesso non riconosce i crediti esterni di chi ha conseguito la certificazione attraverso il 118 nazionale.
Non è solo una questione che riguarda solo i medici o in generale gli operatori sanitari. “Dai caregiver degli anziani ai genitori fino al professionista della salute – evidenzia Squicciarini – si sta diffondendo sempre di più la consapevolezza di dover saper agire prontamente in situazioni emergenziali come l’arresto cardiaco o eventi di soffocamento”.
“Nel primo semestre 2005 abbiamo raccolto, in tutta Italia, 93.000 firme, con una iniziativa legislativa popolare, perché le manovre salvavita si insegnassero, con carattere di obbligo, nella Scuola Italiana” sottolinea Mario Balzanelli, Presidente di SIS118 e Membro del Board Scientifico del MOHRE. “Questa nostra iniziativa è diventata contenuto di legge dello Stato con l’articolo 1, comma 10, della Legge
107/2015. Abbiamo quindi contribuito alla stesura delle linee guida interministeriali, condivise tra MIUR e Ministero della Salute, per inquadrare i livelli di formazione e di addestramento nelle varie fasce d’età. Tra i contenuti dell’insegnamento, in prima linea, sono previste le manovre di disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. Poi tutto si è fermato. Auspichiamo che sia la Scuola l’ambito privilegiato della acquisizione di queste competenze salvavita da parte di tutti i cittadini, del presente e del futuro”.
Passi in avanti con la distribuzione di defibrillatori nei luoghi pubblici
Guardando in particolar modo all’anziano e al bambino, Squicciarini ribadisce “l’importanza della buona conoscenza del Blsd per ogni tipo di assistenza attraverso il personale deputato all’alimentazione, che si trova ogni giorno di fronte a patologie neurologiche, alla gestione ed al trattamento di disturbi della
deglutizione come la disfagia, che di certo sono soggetti più esposti ad episodi di ostruzione delle vie aeree”. Un importante passo avanti in Italia in materia di pronto intervento in caso di arresto cardiaco improvviso è rappresentato dalla legge 116 del 2021. “Il Governo – sottolinea Squicciarini – ha iniziato una
importante distribuzione di defibrillatori ed entro il 2025 tutto il comparto pubblico dovrebbe essere dotato di questi e di personale formato, mentre dal 2025 l’obbligo sarà esteso anche ai privati, come avviene in molti paesi in Europa. Ma è fondamentale lavorare per colmare la mancanza di queste
conoscenze partendo in primis da medici e operatori sanitari, che a loro volta possono contribuire a preparare genitorie caregiver alla gestione dell’emergenza”.

LINK FONTE: https://www.corsi-ecm-fad.it/catalogo-corsi/medicina/corso-ecm-blsd-e-disostruzione-prevenzione-e-primo-soccorso-dal-neonato-allanziano-fragile/2214

Consulcesi – Massimo Tortorella