App per contattare il medico, da Consulcesi guida per gestire dati personali

App di messaggistica, e-mail, sms e altre piattaforme sanitarie, che permettono ai pazienti di connettersi facilmente con medici specialisti, hanno visto una crescita esponenziale, soprattutto dopo la pandemia. Ma come gestire i dati personali? Per affrontare questa sfida, Consulcesi Club ha pubblicato una nuova guida
dedicata alla gestione dei dati personali nelle app e nelle piattaforme sanitarie, offrendo spiegazioni e supporto alle nuove linee guida pubblicate dal Garante per la Privacy.
“Questa guida è un fondamentale punto di riferimento per i professionisti del settore sanitario e per le aziende sviluppatrici e arriva in un momento in cui l’uso di tali tecnologie è in costante crescita”, commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.
Un’indagine dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, alla quale ha partecipato anche Consulcesi Homnya – riporta una nota – ha rilevato che le app di messaggistica generiche sono le più utilizzate per comunicare con il proprio medico (59%), seguite da e-mail (57%) sms (36%) e piattaforme
dedicate (20%). Il Garante per la Privacy ha recentemente pubblicato un compendio dettagliato su come devono essere trattati i dati personali attraverso piattaforme che mettono in contatto medici e pazienti tramite web e app. La guida di Consulcesi Club spiega in maniera chiara e dettagliata come i dati dei
pazienti devono essere trattati quando il contatto tra medico e paziente avviene attraverso questi strumenti digitali.
La guida Consulcesi Club – si legge – in sei step definisce: 1. cosa si intende per ‘dati sanitari’ secondo il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) e quali categorie di dati rientrano in questa definizione. Viene spiegata l’importanza della distinzione tra dati anonimi e dati personali sensibili; 2. in
merito a finalità e basi giuridiche del trattamento, sono illustrate le condizioni legali necessarie per il trattamento dei dati personali, inclusi il consenso informato dei pazienti, l’adempimento di obblighi legali e la protezione degli interessi vitali degli individui.
E ancora: 3. la guida evidenzia le misure tecniche e organizzative che le piattaforme devono adottare per prevenire accessi non autorizzati ai dati personali dei pazienti (viene sottolineata l’importanza della crittografia, dell’anonimizzazione e della limitazione dell’accesso ai dati); 4. viene spiegato l’obbligo per i gestori delle piattaforme di effettuare una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (Dpia) prima di lanciare nuove app o funzionalità che trattano dati personali, per identificare e mitigare i rischi per la privacy; 5. la guida distingue chiaramente tra i ruoli di titolare e responsabile del trattamento dei dati, delineando le responsabilità di ciascuno e fornendo esempi pratici di contratti e accordi necessari per la conformità legale. 6. fornisce linee guida su come informare correttamente gli utenti riguardo alla raccolta, all’uso e alla protezione dei loro dati personali, inclusa la redazione di informative privacy chiare e comprensibili.
Consulcesi Club si impegna a supportare i professionisti sanitari e le aziende nel rispetto delle normative europee sulla privacy, garantendo la sicurezza e la riservatezza dei dati personali. La guida – conclude la nota – rappresenta un passo significativo per assicurare che l’innovazione tecnologica nel campo sanitario
avvenga nel rispetto dei diritti dei pazienti e delle leggi vigenti. La guida è disponibile gratuitamente sul sito Consulcesi Club, dopo registrazione. Per ulteriori informazioni e consulenze personalizzate, gli interessati possono contattare Consulcesi Club tramite il sito web o il servizio clienti.

Massimo Tortorella

Consulcesi: “Da Asl 15mila euro a medico in pensione per ferie non godute”

Tira aria favorevole sul tema delle ferie non godute. Lo dimostra “l’ennesima vittoria del network legale Consulcesi, che restituisce a un medico in pensione 15mila euro per ferie non godute, attestando a un totale di 250mila euro gli indennizzi recuperati nell’ultimo anno”. A evidenziarlo è Francesco Del Rio,
avvocato del network Consulcesi, nel corso del webinar ‘Ferie non godute: conosci i tuoi diritti?’, organizzato da Consulcesi Club. Durante l’incontro, Del Rio ha descritto la novità e le ricadute positive della recente sentenza della Corte di Giustizia europea sul tema delle ferie non godute (causa C 218/22 del
18/1/24).
Il caso oggetto della nuova vittoria di Consulcesi riguardava un dirigente medico a rapporto esclusivo presso un ospedale, con ruolo apicale. “Una volta in pensione – spiega Del Rio – al medico residuavano diversi giorni di ferie non goduti e la struttura, messa in mora dal legale incaricato da Consulcesi, ha negato ogni accesso all’indennizzo richiesto in quanto non dovuto in forza della normativa che vieta la monetizzazione delle ferie non godute, salvo poi aderire, dopo l’intervento legale, ad una soluzione transattiva”.
Per gli iscritti al Club di Consulcesi è disponibile la nuova guida dedicata a medici e professionisti sanitari: ‘Ferie non godute: guida alla giustizia favorevole’. Nel testo, i legali forniscono una prospettiva chiara e aggiornata in materia di diritto all’indennità delle ferie non godute, con particolare attenzione al settore medico. Attraverso una serie di pronunce rilevanti, i professionisti della salute, ma non solo, vengono guidati attraverso il processo di gestione e difesa legale nelle dispute concernenti il mancato riconoscimento del controvalore economico delle ferie non fruite. Il team di esperti, messo a disposizione da Consulcesi per tutti i professionisti sanitari, esplora il quadro normativo e giurisprudenziale di
riferimento, fornendo utili indicazioni e validi strumenti da utilizzare sia in sede di richiesta bonaria di pagamento delle ferie, sia nell’eventuale contenzioso che ne dovesse seguire, così da comprendere al meglio la propria situazione e tutelare al meglio i propri interessi economici.
Da anni – ricorda la nota – il Gruppo Consulcesi porta avanti una serie di battaglie legali per far valere i diritti di coloro che, per anni, hanno sacrificato le loro ferie per senso di responsabilità verso il proprio lavoro.
Consulcesi è in particolar modo al fianco di medici e professionisti sanitari che, davanti all’atteggiamento di chiusura delle loro ex aziende, sono riusciti ad ottenere in tempi brevi transazioni soddisfacenti e, nei casi dove non è stato possibile l’accordo, sentenze ampiamente favorevoli, con conseguente riconoscimento di ottimi riscontri economici. Grazie ai successi ottenuti nelle procedure conciliative e nelle cause patrocinate dai legali del network di Consulcesi (tra le tante, si segnala Tribunale di Roma, Chieti, Macerata), i clienti
hanno già ricevuto indennizzi che vanno dai 20mila agli oltre 55mila euro per ciascuna posizione, con l’ulteriore rimborso delle spese di lite sostenute per la difesa, e fino ad ora sono stati recuperati oltre 250mila euro.

“La categoria sanitaria è una delle più colpite in tema di mancato pagamento delle ferie maturate e non godute dopo la fine del rapporto di lavoro – commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club – Proprio per questo l’offerta Consulcesi Club 2024, una rinnovata soluzione digitale personalizzata, contiene un servizio appositamente pensato per questa necessità”.
Per tutti i clienti di Consulcesi Club che hanno stipulato un contratto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale, attualmente cessato per dimissioni, pensionamento o altro, con un residuo di ferie non godute nel corso del rapporto, viene offerta gratuitamente una dettagliata consulenza legale, con valutazione dei presupposti per la presentazione della domanda di monetizzazione e relativa quantificazione economica del credito potenzialmente reclamabile. Inoltre, per i clienti Club è disponibile un tool di facile utilizzo che calcola l’indennizzo dovuto per i giorni di ferie non goduti. In Consulcesi Club, oltre ai servizi legali su un
ampio raggio di problematiche professionali, sono disponibili oltre 300 Corsi Ecm studiati per ogni medico e professionista sanitario. Inoltre, accesso libero alla prestigiosa banca di articoli scientifici Pubmed.

Massimo Tortorella

Sanità, Consulcesi: “Annullata richiesta di 250mila euro a chirurgo per danno erariale”

E’ finito l’incubo per un noto chirurgo di un ospedale del Nord Italia, grazie all’ultima vittoria in Consiglio di Stato del team di legali di Consulcesi. Il caso in questione riguarda un chirurgo che era stato citato dalla Procura regionale territorialmente competente per assolvere a una richiesta di rimborso di circa 250mila euro, pagati dalla sua azienda sanitaria per un presunto episodio di malpractice. Consulcesi annuncia in una nota che, dopo 4 anni, è giunta la sentenza definitiva di rigetto della Corte dei conti della domanda per
danno erariale per cui il medico, che si è affidato al network di Consulcesi, si è finalmente liberato da una ‘spada di Damocle’ che, come tanti altri sanitari che vivono quotidianamente lo stesso dramma, lo perseguiva da troppo tempo.
“Il caso è emblematico delle richieste di rivalsa spesso infondate da parte delle aziende – commenta Francesco Del Rio, avvocato di Consulcesi – In questa circostanza, la richiesta di rivalsa è risultata carente di una adeguata e convincente attività istruttoria preventiva all’introduzione dell’azione nei confronti del medico, per cui tutti gli elementi del prospettato danno erariale sono stati ritenuti dalla Corte incerti, opinabili e indimostrati, avendo peraltro l’azienda deciso di liquidare il danno senza neppure attendere l’esito della consulenza tecnica d’ufficio disposta dal magistrato nel pendente giudizio risarcitorio”.
Grazie al decisivo apporto di Consulcesi e del partner incaricato, l’avvocato Andrea Gangemi – si legge nella nota – si è così giunti al pieno riconoscimento delle ragioni del chirurgo che non solo ha vinto la causa, ma ha ottenuto anche una consistente condanna della controparte al pagamento delle spese legali sostenute. .
I legali Consulcesi evidenziano l’importanza di difendersi adeguatamente e tempestivamente da qualsiasi iniziativa che possa presagire una richiesta economica per danno erariale. Dopo l’introduzione dell’articolo 9 della legge Gelli, la facoltà dell’azienda di transigere la controversia con il paziente non può prescindere dal coinvolgimento del medico interessato nella transazione. Tuttavia, gli stessi legali sottolineano come, nonostante la chiarezza normativa, spesso il percorso istruttorio è farraginoso e incompleto. Talvolta le
aziende procedono con poche indagini senza approfondire la realtà dei fatti, mentre è essenziale che il professionista sanitario possa esporre chiaramente la propria posizione fin dall’inizio. Per questo è importante ricorrere all’assistenza di un professionista legale già dal ricevimento della richiesta di informazioni da parte dell’azienda sanitaria a seguito di una richiesta risarcitoria pervenuta, coinvolgendo la propria compagnia assicurativa, a titolo cautelativo, nel caso in cui pervenga un successivo preavviso di rivalsa, così da strutturare per tempo un’adeguata strategia difensiva da spendere nel possibile giudizio contabile.
Vista l’importanza di affidarsi immediatamente a un avvocato competente in materia per difendersi al meglio da richieste di rivalsa da parte delle aziende sanitarie, Consulcesi offre all’interno della sua piattaforma Consulcesi Club un servizio di consulenza telefonica completamente gratuita e illimitata per
rispondere ad ogni problema di natura civile, penale o lavorativa, conclude la nota.

Massimo Tortorella

Tortorella (Consulcesi): “Cittadini contino sui nostri legali per lo smog a Milano”

VIDEO – https://www.la7.it/camera-con-vista/video/tortorella-consulcesi-cittadini-
contino-sui-nostri-legali-per-lo-smog-a-milano-20-02-2024-527448

“Siamo a Milano, in un momento abbastanza tragico per la città per l’inquinamento, il sindaco Sala ne ha fatto menzione, vediamo le persone che iniziano a muoversi con le mascherine. È una situazione non accettabile per una città come Milano che vede l’inquinamento crescere a livelli incredibili. Per questo riteniamo che sia importante tutelarsi e chiedere un risarcimento: la società Consulcesi mette a disposizione i propri legali”, l’annuncio di Tortorella, fondatore e presidente di Consulcesi, che si è rivolto ai cittadini di Milano per la preoccupante situazione legata all’inquinamento. Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: aria-pulita it.

Massimo Tortorella

Da Consulcesi un network digitale dedicato a medici e specialisti sanitari

Un nuovo spazio dove poter collaborare, scambiare pareri e metodi di intervento, discutere su diagnosi e prevenzione. Si chiama “Elenco Professionisti Sanitari” ed è il nuovo servizio disponibile ora per i medici e i professionisti sanitari di Consulcesi Club.
Il network digitale si presenta “come risposta all’attuale panorama sanitario sempre più orientato verso un approccio One Health”, spiega il Direttore generale di Consulcesi Simona Gori. Il servizio offerto da Consulcesi Club vuole aiutare il professionista a migliorare la propria visibilità all’interno della comunità degli operatori sanitari, facilitare i contatti tra operatori ed espandere la propria rete professionale. A poche settimane dal lancio – si legge in una nota – sono già centinaia i professionisti sanitari ad aver aderito al servizio. Tra i professionisti della prima ora spiccano gli operatori, in particolare infermieri e
fisioterapisti e tra i medici, i più ‘social’ sono di medicina generale e di psichiatria. “Il networking rappresenta una risorsa cruciale per i professionisti della salute, offre opportunità di crescita personale e professionale, lo sviluppo di competenze e l’accesso a risorse che arricchiscono la pratica clinica – aggiunge
Gori – In un contesto post-pandemico, la consapevolezza dell’importanza della collaborazione tra professionisti sanitari a diversi livelli è emersa con forza. La creazione di reti di contatti affidabili non solo favorisce lo scambio di idee e approcci, ma contribuisce anche alla costruzione di una reputazione solida nel
settore”.
Il social si presenta così come un ambiente interattivo e specializzato dove è possibile creare la propria scheda professionale, condividere le proprie competenze, esperienze formative e lavorative, oltre che mettere in evidenza attestati e pubblicazioni rilevanti. Gli utenti possono accedere a una piattaforma ricca di funzionalità, tra cui la possibilità di ricevere suggerimenti personalizzati su altri professionisti con profili simili, basati sulla loro professione e specializzazione. Attraverso il nuovo network, medici e operatori sanitari possono ampliare la propria rete professionale in modo significativo, connettendosi con colleghi che condividono interessi e competenze simili. “L’obiettivo – conclude Gori – è fornire una piattaforma che non solo semplifichi la gestione delle informazioni professionali, ma che promuova anche la crescita e lo sviluppo continuo nella comunità medica e sanitaria”.

Massimo Tortorella

Consulcesi, oltre un milione di richieste per l’azione collettiva ‘Aria Pulita’

A guidare questa lunga marcia contro l’inquinamento atmosferico in Italia è Milano

Raggiunto e sforato il primo milione di richieste in soli 6 mesi. Da giugno ad oggi sono infatti 1.151.096 le dimostrazioni di interesse all’azione collettiva Aria Pulita, portata avanti dal team di legali di Consulcesi. A guidare questa lunga marcia contro l’inquinamento atmosferico in Italia è Milano. Non solo per il numero “record” di richieste, circa 212mila, ma anche perché sarà la prima città a partire con l’azione legale targata Consulcesi. È stata infatti ufficializzata l’iscrizione a ruolo della prima azione collettiva, sono stati quindi depositati i ricorsi per violazione dei limiti di PM10 e di NO2. “Ora il giudizio è pendente dinanzi al Tribunale di Milano e in attesa che venga assegnato alla Sezione e al Giudice”, spiegano i legali di Consulcesi. L’udienza dovrebbe avere luogo la prossima primavera.

“È un primo bilancio positivo il quale suggerisce che siamo effettivamente sulla strada giusta e che abbiamo ben interpretato un bisogno insoddisfatto di buona parte della popolazione italiana”, dichiara Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group. “In pochi mesi abbiamo intercettato un gran numero di cittadini ‘eco-coscienti’, ovvero consapevoli di quanto la scarsa qualità dell’aria possa incidere negativamente sulla propria salute, che hanno deciso di dare voce al proprio diritto di vivere in un ambiente salubre”, aggiunge.Sul podio delle città più “eco-sensibili” c’è Milano con 211.286 richieste all’azione collettiva Aria Pulita, seguita da Roma con 140.635 dimostrazioni d’interesse e Torino con 47.893 richieste. La prima città del Sud interessata all’iniziativa legale di Consulcesi è Napoli con 44.659 dimostrazioni d’interesse. “Per il prossimo anno ci aspettiamo numeri ancora più importanti”, ammette Tortorella. “Milano farà solo da apripista e sono convinto che, a ruota, verrà seguita da molti dei 3.384 comuni e città italiane per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (PM10) e biossido d’azoto (NO2)”, aggiunge.In totale sono all’incirca 40 milioni i cittadini italiani costretti a respirare aria malsana e potenzialmente dannosa per la loro salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento allo Stato e alle Regioni, aderendo all’azione collettiva Aria Pulita di Consulcesi. “Aderendo alla nostra iniziativa si avrà, non solo, la possibilità di ottenere un risarcimento equo per la violazione del nostro diritto a vivere in un ambiente salubre, ma anche di prendere in mano la salute futura propria e quella dei propri cari: respirare aria pulita non è negoziabile, mai!”, conclude Tortorella.Per aderire all’azione collettiva, basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.

Sport: la Fondazione Consulcesi si aggiudica l’asta per la Barbie Bebe Vio

La Fondazione Consulcesi si è aggiudicata l’asta benefica per la barbie Bebe Vio. “Non appena abbiamo saputo dell’iniziativa della Mattel – spiega Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group, a cui la Fondazione fa riferimento – ci siamo attivati con l’obiettivo di vincere questa asta perché Bebe Vio rappresenta tutti i nostri valori ed è esempio e modello da seguire per i nostri progetti di inclusione, solidarietà e sostenibilità ambientale”. La campionessa paralimpica è stata inclusa tra le cinque Role Models di fama mondiale che la Mattel ha realizzato per festeggiare il quinto anniversario del Barbie Dream Gap Project pensato per tutte le bambine e ragazze del mondo. “Le bambole – continua Tortorella – rappresentano cinque donne che hanno abbattuto barriere, diventando fonte di ispirazione e modello di coraggio e resilienza e lo sono anche per la nostra Fondazione”.
Il ricavato dell’asta della “Barbie Bebe” andrà all’associazione Art4Sport della schermitrice. La bambola indossa anche la divisa ufficiale della “Bebe Vio Academy” fondata nel 2009 dalla campionessa, che fornisce protesi e carrozzine sportive ai bambini che supporta e ne promuove ed organizza i percorsi sportivi. Tra le varie attività promosse ed organizzate, dal 2021 ha fatto nascere anche la “Bebe Vio Academy”, un luogo inclusivo dove bambini normodotati e bambini con disabilità possono giocare e divertirsi praticando sport insieme. “Ognuno – conclude Massimo Tortorella – ha il diritto di raggiungere qualsiasi obiettivo e Bebe Vio ne è la dimostrazione”.
Oltre a Bebe Vio le altre bambole dell’iniziativa “Barbie Dream Gap Project” sono dedicate a Shonda Rhimes (pluri-premiata scrittrice, produttrice, autrice statunitense, nonché CEO di Shondaland), Helene Darroze (chef francese di fama mondiale), Katya Echazarreta (ingegnere elettrico e prima donna di origine
messicana a viaggiare nello spazio) e Hui Ruoqi (campionessa cinese di pallavolo).

Ex specializzandi. Consulcesi: “Punto di svolta decisivo, tribunali ne terranno conto”

Il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella commenta l’odg votato all’unanimità presentato dall’onorevole Pagano che richiama l’applicazione della sentenza della Corte di Giustizia Ue: “Confermate ancora le nostre tesi, è il momento di portare avanti le cause con sempre maggiore convinzione”
Il diritto dei medici ex specializzandi 78-2006 esce ulteriormente rafforzato in Parlamento”. Consulcesi, mette in evidenza la significativa approvazione dell’Ordine del Giorno, presentato dall’onorevole Nazario Pagano e approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati nella seduta del 2 agosto. Con il
provvedimento, votato nell’ambito del Dl Infrazioni, il Governo ha assunto un impegno formale nei confronti di decine di migliaia di medici, a cui durante la scuola di specializzazione era stato negato il corretto trattamento economico in violazione delle direttive comunitarie in materia. Nel corso del suo intervento, il primo firmatario Pagano ha ricordato la recente pronuncia della Corte di Giustizia europea in favore dei professionisti sanitari coinvolti in questa annosa vicenda ed ha poi sottolineato che “l’approvazione dell’O.d.G. rappresenta l’impegno del governo a estendere l’applicazione della borsa di studio a tutti quei medici iscritti ai corsi di specializzazione medica, proprio in esecuzione della sentenza della Corte di Giustizia europea. Chi si è specializzato in quegli anni è stato sottopagato rispetto a chi lo ha fatto successivamente e necessita quindi di giustizia che, ora, dunque sarà fatta”.
Consulcesi, da oltre 20 anni in prima linea a tutela del diritto dei medici ex specializzandi coinvolti nella vicenda, con oltre 600milioni di euro ottenuti in loro favore attraverso le azioni collettive avviate, intravede un nuovo momento di svolta per il contenzioso. “La prima importante notizia – commenta il Presidente Massimo Tortorella – è che in Parlamento si sia riappropriato del suo ruolo, in questi anni lasciato invece ai tribunali. C’è una forte e chiara volontà politica, da parte di questo Esecutivo, di porre fine a questa ingiustizia”.
Con la prospettiva di nuovi interventi in sedi istituzionali, da Consulcesi arriva dunque l’invito alle decine di migliaia di medici coinvolti di proseguire con forza e determinazione la battaglia legale avviata. “Le nostre tesi, quelle che sosteniamo da sempre, hanno avuto l’ennesima conferma, aggiunge il Presidente Tortorella -. Il lavoro di stimolo, ma anche collaborazione, verso le istituzioni sta già producendo importanti risultati di cui i tribunali dovranno necessariamente tenere conto”.
È possibile sapere di più sulle azioni legali e le cause collettive portate avanti da Consulcesi sul sito
www.consulcesi.it.

Con caldo e inquinamento il rischio di infarto raddoppia

Una ricerca cinese sui dati di cinque anni ha trovato una correlazione significativa tra il rischio di decessi per infarto e giorni caratterizzati da caldo e da freddo estremo e alti livelli di particolato nell’aria
Il mix di caldo e inquinamento può essere micidiale. Tanto da raddoppiare il rischio di morte per infarto.
Sono allarmanti le conclusioni di un nuovo studio condotto dalla Sun Yat-sen University di Guangzhou (Cina), pubblicato su Circulation, la rivista di punta dell’American Heart Association. Nel dettaglio la ricerca, analizzando i dati di una singola provincia cinese nell’arco di cinque anni, ha trovato una correlazione significativa tra il rischio di decessi per infarto e giorni caratterizzati da caldo estremo – ma anche di freddo estremo – e alti livelli di particolato nell’aria.
Lo studio ha anche rivelato un particolare aumento dei decessi per infarto nei periodi estremamente caldi tra le donne rispetto agli uomini e negli anziani rispetto ai giovani. I dati mostrano anche che il rischio di attacchi cardiaci mortali si intensifica quanto più a lungo dura un evento meteorologico estremo. Ma i risultati più eclatanti riguardano il mix di caldo estremo e inquinamento: il rischio di attacchi cardiaci fatali è raddoppiato durante le ondate di caldo di quattro giorni quando i livelli di inquinamento da particolato fine sono superiori a 37,5 microgrammi per metro cubo.
“Le ondate di calore stanno diventando più frequenti, più lunghe e più intense e i loro effetti negativi sulla salute sono davvero molto preoccupanti”, commenta Giovanni Esposito, direttore della UOC di Cardiologia, Emodinamica e UTIC dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE). “A questo si aggiunge un altro problema che riguarda la presenza elevata di particolato fine nell’aria, che può interagire sinergicamente con temperature estreme per influire in modo negativo sulla salute cardiovascolare”, aggiunge.

Prese in esame 200 mila morti per infarto
Lo studio ha esaminato oltre 202.000 morti per infarto tra il 2015 e il 2020 nella provincia di Jiangsu, in Cina. Il particolato, o inquinamento da particelle, è il mix di goccioline solide e liquide che galleggiano nell’aria. Questo studio si è concentrato sui danni causati dal particolato più piccolo: PM2.5. È così piccolo –
1/20 di larghezza di un capello umano – che le persone non possono vederlo e può superare le normali difese del corpo. Invece di essere espirato, può rimanere bloccato nei polmoni o entrare nel flusso sanguigno. Le particelle causano irritazione e infiammazione e possono portare a problemi respiratori. L’esposizione a lungo termine al particolato può causare cancro, ictus e infarto.
“Lo studio cinese ha osservato che nei giorni in cui l’inquinamento superava i 37,5 microgrammi per metro cubo e un’ondata di caldo durava quattro giorni, il rischio che qualcuno morisse per un infarto era il doppio del solito”, sottolinea Esposito. Le ondate di freddo e le giornate ad alto inquinamento non sembrano avere lo stesso effetto.

Temperature “estreme” anche tra 28 e 37 gradi
Le temperature estreme considerate dagli scienziati non sono solo quelle in cui il termometro raggiunge o sfora i 40 °C. Basta anche che le temperature si aggirino tra i 28° C e i 37° C. In questa finestra, infatti, durante un’ondata di caldo di due giorni, il rischio di morire per un infarto è risultato del 18% più alto.
Mentre durante un’ondata di caldo di quattro giorni, con temperature tra i 38 °C e i 43 °C, il rischio di morire per un attacco di cuore è del 74% maggiore. In definitiva, i ricercatori stimano che fino al 2,8% dei decessi per infarto possa essere attribuito alla combinazione di temperature estreme e alti livelli di
inquinamento da particolato fine.
“Considerata la maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici, le persone dovranno prestare molta più attenzione alle temperature e ai livelli di inquinamento prima di uscire di casa e prendere le dovute precauzioni se vogliono prendersi cura della propria salute cardiaca”,
raccomanda Esposito.
“Le persone più a rischio infarto a temperature estreme, cioè coloro con patologie pregresse, gli anziani e i giovanissimi, dovrebbero assicurarsi di rimanere in casa nei giorni caldi e ad alto inquinamento. È consigliabile – continua – anche utilizzare un purificatore d’aria, ventilatori e condizionatori e, se si deve uscire, meglio farlo di mattina presto quando le temperature sono più basse e indossando abiti larghi e di colore più chiaro”.

Come impatta sulla salute il mix caldo-inquinamento?
Anche se lo studio non spiega in che modo il mix di caldo e inquinamento impatta sulla salute, ci sono numerose evidenze della relazione complessa esistente tra temperature eccezionalmente elevate e inquinamento: più inquinanti immettiamo in atmosfera maggiori sono i cambiamenti climatici e, di
conseguenza, maggiore è la frequenza e l’intensità delle ondate di calore che, a loro volta, aumentano la concentrazione di polveri sottili (PM2.5).
A questo si aggiungono gli adattamenti fisiologici del corpo che per regolare la temperatura aumenta la frequenza respiratoria e l’afflusso di sangue periferico, incrementando così l’esposizione agli inquinanti ambientali.

Preoccupazione per i più fragili
“Siamo molto preoccupati dell’impatto che questo mix di caldo estremo e inquinamento atmosferico può avere sulla salute degli italiani, specialmente la popolazione più fragile”, commenta Massimo Tortorella,
presidente Consulcesi. “In letteratura scientifica ci sono numerose evidenze che collegano questo micidiale cocktail all’aumento di problemi a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, come asma, polmoniti, broncopneumopatia cronica ostruttiva e anche infarto, ictus e altri tipi di coronaropatie – continua -. E sempre più italiani se ne stanno rendendo conto. Non è un caso se nell’ultima settimana abbiamo registrato un aumento di ben il 20% delle adesioni alla nostra azione collettiva ‘Aria Pulita’”.

Iniziativa legale in Italia
È infatti in corso in Italia un’iniziativa legale rivolta a oltre 40 milioni di italiani, residenti in più 3.330 comuni in cui la Corte di Giustizia Europea ha accertato violazioni per il superamento dei valori soglia di inquinamento, che ha come obiettivo risarcire coloro a cui non è stato garantito il diritto a vivere in un ambiente salubre.
Nel frattempo i ricercatori cinesi – e non solo – sottolineano la necessità di condurre ulteriori ricerche sui possibili effetti negativi di eventi meteorologici estremi e l’inquinamento da particolato fine, per poter comprendere meglio la relazione tra caldo estremo e inquinamento, e il suo impatto sulla nostra salute.

Il 64% dei camici bianchi vorrebbe essere più ‘digitale’ ma non ha gli strumenti.

La soluzione che ‘traghetta’ i professionisti sanitari verso la digitalizzazione richiesta dal PNRR. Il nuovo Consulcesi Club, infatti, si presenta come un sistema di contenuti e funzionalità evolute che offre soluzioni su misura per il lavoro e la vita privata dedicate a medici e professionisti sanitari

Digitalizzazione, innovazione, personalizzazione e semplificazione per rispondere ai nuovi bisogni emersi dal PNRR: sono queste le caratteristiche che hanno guidato il rinnovamento di Consulcesi Club, la nuova soluzione digitale rilasciata da Consulcesi Group, il più grande network in Europa dedicato ai professionisti della Sanità e alle aziende del settore.
Il nuovo Consulcesi Club, infatti, si presenta come un sistema di contenuti e funzionalità evolute che offre soluzioni su misura per il lavoro e la vita privata dedicate a medici e professionisti sanitari. L’ottimizzazione per la consultazione da qualsiasi dispositivo mobile permette la massima flessibilità di utilizzo della
soluzione, in ogni momento e ovunque ci si trovi. L’assistente dedicato e il servizio di aggiornamento via newsletter offrono supporto e accesso a contenuti, tool e servizi in un click. Grazie ad una tecnologia innovativa, in un ambiente digitale rinnovato, intuitivo e personalizzato su interessi e ambiti di specializzazioni, Consulcesi Club propone contenuti e servizi correlati ai propri ambiti professionali e consente al professionista di personalizzare ulteriormente sulla base dei propri ambiti di interesse.
Una novità al passo con i tempi e con i bisogni degli stessi professionisti sanitari. Infatti, i professionisti chiedono strumenti e tool smart e digitali, soluzioni personalizzate e contenuti e servizi dedicati, oltre che una maggiore formazione in materia di digital health.

È quanto emerge dall’ultima indagine di mercato svolta da Consulcesi e che ha coinvolto più di 1.300 tra medici e professionisti sanitari. Come infatti racconta Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, da interviste e un questionario sull’ampio campione è emerso che “la maggioranza di questi non solo si conferma aperto alla digitalizzazione, riconoscendone vantaggi e potenzialità, ma con entusiasmo accoglie le nuove soluzioni digital soprattutto quando queste si rivelano utili per l’aggiornamento, la formazione e l’informazione, da sempre assi portanti della professione medica”.
L’indagine di mercato. Come emerge dal “Digital Health: attitudini e competenze dei professionisti della salute verso il digitale” infatti, i medici si confermano una categoria desiderosa di sapere e appassionata: il 60% si informa su temi lavorativi e novità per passione, mossi dal desiderio di accrescere le proprie
competenze e curiosità mentre una minoranza (16%) lo fa solo quando ha una necessità specifica o per raggiungere gli ECM.
Dall’indagine si evince poi che ben oltre la metà – circa il 61% – vuole ed è consapevole di dover restare al passo con i tempi, integrando servizi e soluzioni digitali a quelli analogici e tradizionali, pur riconoscendo la
necessità di una maggiore formazione e guida in materia. Circa il 35% dei medici e professionisti sanitari intervistati si dichiarano inoltre a proprio agio con la tecnologia e di usarla per ingaggiare colleghi e pazienti.
Il digitale supera la presenza anche per formarsi. Già, o forse qualcuno direbbe “almeno”, per quanto riguarda l’educazione continua in medicina (ECM). È infatti il webinar il formato più apprezzato quando si tratta di formazione e aggiornamento dei professionisti sanitari. Supera, se ben di poco almeno per ora, il numero di coloro che ritengono “molto o abbastanza utile” la modalità a distanza in formato di video- lezioni registrate rispetto a coloro che indicano come preferenza la modalità in presenza.

“Al centro le persone, i loro interessi e le loro esigenze, – ha commentato Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi – che oggi, grazie ad un migliore uso della tecnologia, il nuovo Consulcesi Club può accompagnare con un’offerta di contenuti e di servizi rinnovata per vivere da protagonisti la rivoluzione digitale”.